Interview; Quarzomadera
Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con i Quarzomadera in vista del loro ultimo disco intitolato “Zyra”. Il disco è ispirato al film di fantascienza del 1951 “Quando i mondi si scontrano” (diretto da Rudolph Maté basato sul romanzo omonimo del 1933, Oscar per gli effetti speciali nel 1952) , “Zyra” è il pianeta della salvezza e della speranza, dove l’umanità può risorgere e pensare ad un futuro migliore dopo essere stata annientata da un terribile evento cosmico. Questo il risultato della nostra chiacchierata virtuale.
1) Ciao ragazzi, come nasce il vostro progetto?
1) Il nostro progetto prende forma nei primi del 2000 da diverse esperienze raccolte negli anni precedenti in varie band, tutte poi scioltesi per esigenze personali e motivi lavorativi. Di quella prima formazione solo io (Davide, chitarra, voce, altri strumenti ed autore della maggior parte dei testi) sono sempre rimasto in formazione, fino a trovare la stabilità con il ritorno alla batteria nel 2008 di uno storico compagno di avventure musicali (Tony) ed in tempi recenti con l’arrivo di un bassista di esperienza (Oreste)
2) Quali sono le principali influenze che hanno plasmato il vostro attuale sound? A chi vi ispirate maggiormente?
2) Ascoltiamo sia stoner rock (i nomi più noti come ad esempio Kyuss, Queens of the Stone Age, Fu Manchu, Clutch, Colour Haze, Monster Magnet ma anche tanti altri da cercare e da scoprire, in un panorama sconfinato e variegato) sia prog rock storico, nazionale ed internazionale (anche qui tante cose note agli appassionati ma anche tante da scoprire e rivalutare) e poi i grandi artisti come Bowie, Reed, Young e Dylan. Ovviamente ascoltiamo anche molto, molto altro, sempre senza pregiudizi ma con mente aperta e tanta passione per la musica.
3) Come nasce “Zyra”? Non capita tutti i giorni di sentire album ispirati ai film di fantascienza!
3) Zyra è il pianeta che rappresenta la speranza di salvezza per l’umanità nel film “Quando i mondi si scontrano” del 1951 diretto da Rudolph Mate’, una pellicola di cui non è mai stato fatto un remake vero e proprio in anni passati fino all’annuncio di uno prossimo, previsto per il 2026. Siamo tutti e tre molto appassionati di cinema ed io in particolare del genere sci-fi: questo film ci ha ispirato a costruire un concept album che descrivesse sia il disagio sociale che stiamo attraversando, sia i vari interrogativi su quale possa essere il futuro dell’umanità.
4) Cos’è cambiato durante il vostro percorso artistico? Sei album sono tanti e non capita molto spesso di parlare di band con così tanta esperienza (anche se per voi probabilmente tanta non lo è!)
4) Come spesso capita nelle band c’è stata un’evoluzione naturale anche per noi, ma nel nostro caso crediamo si tratti più di un rafforzamento del sound (più massiccio negli ultimi tre album) che non di un cambiamento a livello di genere e di concetti espressi nei testi. Forse ora abbiamo sviluppato più brani basati sui riff che ballate, ma siamo comunque nati come una band di rock alternativo cantato in italiano e tali siamo rimasti.
5) Come vi rapportate con l’attuale panorama musicale? Cosa ne pensate?
5) È molto difficile inquadrare un panorama musicale definito al giorno d’oggi, a parte la trap non crediamo ci sia una vera e propria tendenza a farla da padrone, tutti sviluppano ciò che hanno in mente ispirato dalle proprie influenze musicali, ma non ci sono più leggi di mercato imposte dal music business come accadeva in decenni passati per chi cercava la visibilità o addirittura il successo. C’è molta più libertà artistica, purtroppo però meno attenzione, meno appassionati e meno interessi commerciali intorno alla musica, ora vista sì come intrattenimento occasionale ma non più come fenomeno di cultura di massa.
6) Quali sono i vostri progetti futuri?
6) Avere visibilità, fare live e coltivare sempre più la nostra passione per la musica: seguiteci ed ascoltateci.
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