Interview – Quarzomadera
Abbiamo intervistato i Quarzomadera che ci hanno colpito per la loro schiettezza sonora e la loro sincerità. Ne è valsa la pena? Assolutamente sì. Date un’occhiata alla nostra chiacchierata ed un orecchio alla loro musica. Buon tutto!
“La Storia è anche ora”, come avete scelto il titolo dell’album?
Il significato è duplice. Da una parte abbiamo voluto sottolineare il fatto che che in questi primi 20 anni del nuovo secolo e millennio sono accaduti fatti importanti e rilevanti che indubbiamente passeranno alla storia come molti dei secoli precedenti e che quindi non ci troviamo di certo in un periodo di vuoto storico (pensiamo all’ascesa su vasta scala del terrorismo internazionale e del fondamentalismo ad esso legato, alla presenza costante dei social net nella nostra vita quotidiana, all’affermazione dominante di reality e talent show in tutti i palinsesti televisivi, fino ad arrivare alla pandemia e ai drastici provvedimenti per contenerla). Dall’altra abbiamo voluto ribadire il concetto che siamo noi gente comune i protagonisti attivi di ciò che stiamo vivendo e che non dobbiamo quindi subire passivamente gli avvenimenti ma cercare invece di intervenire con le nostre azioni quotidiane
Avete un aneddoto, accaduto durante la lavorazione dell’album, da raccontarci?
Le gradite visite di molti amici durante le registrazioni stesse che, pur rallentando in alcuni casi i lavori, ci hanno fatto capire che l’interesse intorno a noi è sempre vivo.
Abbiamo inoltre dovuto dapprima interrompere le registrazioni a causa del primo lungo lockdown per poi riprenderle subito dopo, cosa che ci ha fatto riflettere e ponderare maggiormente su ciò che stavamo realizzando
Il vostro genere si discosta molto da quello che, statistiche alla mano, si ascolta di più oggi: scelta consapevole?
Certamente, è vero che la trap music ed il pop levigato e patinato sono generi molto più ascoltati in questo momento rispetto al nostro, ma crediamo siano anche territori musicali molto battuti ed inflazionati e quindi siano in pochi ad avere reale visibilità tra i tanti che si propongono: preferiamo cimenterci in ciò che ci riesce più naturale, abbiamo nel sangue e sappiamo fare meglio, senza scendere a compromessi
Quanto rischiate di essere in disaccordo? In un duo cosa succede quando uno la pensa diversamente dall’altro?
Non ci succede quasi mai di essere in contrasto, vuoi perché in un duo ci sono meno persone da mettere d’accordo, vuoi per la nostra amicizia di lunga data che ci ha permesso di conoscerci entrambi alla perfezione: c’è sempre comunione d’intenti, fiducia reciproca e sincronia, cose molto importanti
Ci consigliereste un artista da tenere d’occhio?
Citeremmo i Bachi da pietra: sebbene con caratteristiche diverse dalle nostre sono anch’essi un duo di rock alternativo in italiano. Particolari ed interessanti
https://www.youtube.com/watch?v=ZQo54LW45BM