Interview – Claudio Clementi

Claudio Clementi è tornato con “Così Simile”, brano prodotto con la Saint Louis Music Production e disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 6 dicembre. Si tratta di una canzone che ha avuto una genesi particolare, cambiando volto diverse volte. “È stato un lavoro lungo per certi versi. Per un po’ è stato messo da parte, in attesa di avere un’idea che ci convincesse veramente e che fosse un buon collante con le altre parti iniziali che avevamo scritto insieme a Fabio Balestrieri”, racconta Clementi. E poi all’improvviso è arrivata la veste perfetta. Una melodia pop con suoni ambient, dei synth molto larghi e ampi, accompagnati da un groove trascinante di batteria. Il risultato è un brano profondo e coinvolgente che ricorda un po’ lo stile di Bon Iver e Laura Mvula. Il testo sfiora un po’ quel tema delicatissimo che è la depressione.

Parla del sentirsi sopraffatti dagli eventi che ogni giorno muovono la nostra vita e che pensiamo riguardino soltanto noi stessi, mentre invece riguardano anche gli altri seppur in modi differenti. Ci rendono simili appunto e possiamo sfruttarli, trasformali a nostro vantaggio, per darci la forza e la consapevolezza di non essere soli, anche se ci vedremo sempre gli stessi, o se ci vedremo diversi“, così Claudio Clementi descrive il proprio brano.

Il brano è accompagnato da un videoclip interamente disegnato dal cantautore. Si tratta di una vera e propria rappresentazione visiva del testo della canzone. Quasi una rappresentazione di se stessi davanti allo specchio, in cui però capiamo di avere molto in comune con gli altri e di non essere soli con i nostri problemi e le nostre vicissitudini quotidiane.

Per realizzare il video è stato chiesto a persone care o persone che semplicemente si ritrovassero in quel titolo di mandare una propria foto in primo piano, con una qualsiasi espressione. Il resto del lavoro è stato ridisegnare in digitale i lineamenti dei vari volti,metterli insieme e creare una sequenza, continua, opposta alla mia metà del volto. Ognuno con le proprie differenze, ma tutti estremamente simili“.

Non potevamo che intervistarlo, ed ecco com’è andata.

Così Simile” ha avuto una genesi particolare e un percorso creativo molto articolato. Puoi raccontarci come è nata l’idea e quali sono state le sfide nel darle vita?

Così Simile è nata da un loop di synth e batteria elettronica che avevamo scritto, che ci piaceva ma non convinceva del tutto. Era molto new soul e volevamo renderlo piu pop. Ho faticato io inizialmente ad immaginarlo diverso da ció che ci sembrava ma poi alla fine a piccoli passi abbiamo trovato la quadra.

Hai lavorato con Fabio Balestrieri per scrivere le prime parti del brano. Come è stata la vostra collaborazione e in che modo ha influenzato il risultato finale?

La collaborazione con Fabio Balestrieri va avanti ormai da un po’ di tempo e in tutti i brani usciti fin’ora. Ha un’esperienza incredibile e una capacità di cambiare volto ad una cazone con pochissime note o accorgimenti. Il suo lavoro su questo pezzo è stato determinante, sia per gli ascolti che per le idee messe a disposizione, e il risultato è stato davvero fantastico.

La canzone tocca il tema della depressione in modo delicato. Come hai affrontato un argomento così complesso nel testo e nella musica?

È un argomento che ho affrontato prima di tutto con me stesso. Sono una persona che va spesso in overthinking e si lascia sopraffare dagli eventi. Questo mi porta spesso a sentirmi fuori posto, fuori tempo, in ritardo negli obiettivi, a buttarmi giu e avere attacchi di ansia. Ho la fortuna di avere al mio fianco persone incredibili che mi hanno aiutato a capire di non essere l’unico e che condividiamo gli stessi pensieri e piano piano sono riuscito a gestire quella sensazione. È importante peró capire che non si è mai soli e che chiedere aiuto non è una debolezza, anzi.

Il video di “Così Simile” è stato interamente disegnato da te e rappresenta visivamente il tema del brano. Puoi raccontarci come hai sviluppato il concept e qual è stato il processo creativo dietro la realizzazione?

Volevo rappresentare la diversità di ognuno e allo stesso tempo quanto ci somigliamo. L’idea di disegnare ogni volto mi piaceva, sia perchè adoro disegnare, sia perchè rendeva il tutto ancora piu personale e legato a me. Così ho chiesto a chi volesse di mandarmi una propria foto da accostare alla mia. Dopodichè ho disegnato ogni persona varie volte, per ottenere movimento e ho montato il tutto. Sono molto felice del risultato.

Negli ultimi anni, il tuo stile musicale si è evoluto, arricchendosi di elementi indie rock, synth e chitarre elettriche. Cosa ha guidato questa trasformazione?

È stato un processo quasi naturale. Il mondo acustico è quello in cui mi rifugio molto spesso. È estremamente intimo e ti mette davvero a nudo, peró sentivo il bisogno di sperimentare, di creare ambienti e spazi sonori e di “alzare la voce”. Ovviamente ogni idea è figlia degli ascolti fatti negli anni.

Con brani come “Equilibristi” e “Destinazione”, hai iniziato a collaborare con l’etichetta Saint Louis Music Production. In che modo questa collaborazione ha influenzato la tua carriera?

Collaborare con Urban49 e quindi con il Saint Louis è stata sicuramente una grande opportunità. Per farmi conoscere in primis, ma anche per fare esperienza e avere la possibilità di collaborare con specialisti di questo mondo. Speriamo sia l’inizio di un grande salto da fare insieme.

Cosa puoi anticiparci sui tuoi prossimi progetti? Dobbiamo aspettarci un album o nuovi singoli?

Di sicuro ora l’obiettivo principale è quello di suonare il piu possibile e fare ascoltare live le canzoni. Per il futuro chissà…sarebbe molto bello poter lavorare ad un disco. Di sicuro ci saranno nuovi singoli.

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