Interiorama – Selva
Nonostante l’imperante globalizzazione che domina l’epoca contemporanea – o, forse, proprio a causa di essa – i suoni e il messaggio della world music sono andati disperdendosi nel tempo. Dominato da logiche economiche, monopolizzato da sonorità plasticose e totalizzanti, il mondo moderno si è via via allontanato dall’interesse per le tradizioni “altre”. Per questo motivo, un disco come “Selva” degli Interiorama si propone come una controproposta culturale più che mai importante e rivoluzionaria. Il nuovo LP della band toscana è infatti un monumento ad un’interpretazione musicale ed espressiva primitiva, che trova nella giungla la perfetta metafora per l’espressione di tematiche e spunti fra loro complementari. Al contempo realtà concreta e concetto ideale, la foresta tropicale diventa infatti terra fertile per una riflessione ampia, che parte dal recupero dell’importantissimo rapporto uomo-natura fino a dedicarsi all’inclusione sociale e alla celebrazione delle differenze interpersonali. Il tutto è steso sopra un tappeto sonoro complesso, che agli stilemi tipici dell’america latina sovrappone sperimentazioni dub, elettroniche e una generale visione corale che si realizza in una serie di collaborazioni del tutto particolari. Oltre alla trascinante “20-18”, che vede il featuring di Ratlock, spiccano la meravigliosa traccia d’avvio “La Sangre” (che coinvolge il duo Unadasola) e l’esperimento della “Cumbia de Guardistallo”, realizzata con il Popolo delle meraviglie. Quest’ultimo brano, nato da una residenza musicale che ha avvicinato musicisti e persone con disabilità, diventa testimonianza incontrovertibile del carattere profondamente sociale dell’album – nonchè della sua straordinaria efficacia nel trasformare ritmiche semplici in episodi dall’enorme potenziale narrativo e ambientale. Catturato dall’esotismo e dai colori della foresta, l’ascoltatore finisce dunque per smarrirsi nella sua profondità fino a scoprirne il carattere metafisico e spirituale; la “Selva” degli Interiorama si trasforma dunque in occasione di riflessione e di crescita per chi ascolta, donando ulteriore pregio ad un lavoro dalla grandissima rilevanza musicale.



