Interview – Sheffer

Sheffer, alias Daniele, classe ’99, cantautore della provincia di Milano, cresce con un obiettivo ben chiaro in testa: diventare un musicista, anzi, polistrumentista. Inizia a studiare chitarra elettrica all’età di 9 anni per poi passare alla batteria acustica. Collabora a formazioni di band, suonando e divertendosi come un matto, ovunque ne avesse spazio e possibilità, fino a giungere alla scelta di intraprendere un percorso da solista. Da qualche anno si autoproduce. Caldo & Freddo è il terzo singolo che pubblica con lo pseudonimo di Sheffer e segue i brani Solitudine (2020) e Pendant (2021).

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui:

Ciao Sheffer e benvenuto su Indie-Roccia! Prima domanda per rompere il ghiaccio: chi è Sheffer e come nasce il suo nome d’arte?

Sheffer sono io in tutto e per tutto: un ragazzo con tanta voglia di creare, sperimentare e scrivere pensieri in rima. Il nome mi venne in mente traducendo il mio cognome in inglese “Shephard” e poi storpiandolo un po’ è venuto SHEFFER. Decisi però di tenere questo nome quando scoprii l’esistenza della sequenza polinomiale di Sheffer (ero patito di matematica).

Parlaci un po’ del tuo background musicale: qual è stata la tua formazione e quali sono gli artisti che ti hanno ispirato?

Ho iniziato suonando la chitarra all’età di 9 anni per poi passare, dopo 5 anni, alla batteria. Nel mentre ho partecipato a varie formazioni di band, suonando in giro per i locali underground milanesi. Successivamente ho deciso di intraprendere questo percorso solista. Inizialmente prendevo molto spunto da Salmo e Mezzosangue. Ad oggi tra gli artisti che influenzano il mio progetto c’è anche The weeknd.

Che cosa vuoi trasmettere con “Caldo & Freddo”, tuo ultimo singolo?

Caldo & Freddo è uno sfogo per chi come me, è stufo della frenesia urbana e ha voglia di staccare, stare a contatto con la natura. Una condizione che provo spesso, ma abitano in provincia mi viene comodo… due passi e sono nelle campagne pronto per meditare.

Cosa puoi raccontarci sulla scena musicale della tua città e come ti inserisci all’interno di essa?

In provincia siamo tanti fare musica, pochi lo sanno fare davvero bene, io rientro tra questi pochi.

Come è nata la collaborazione con Gabriele Bigini, con cui hai composto questo pezzo?

Io e Gabriel siamo amici dall’infanzia, abbiamo sempre suonato insieme e spero non smetteremo mai di farlo.

Quali saranno i prossimi step del tuo progetto?

Ad oggi posso solo confermare che sarà un anno ricco di musica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *