Interview – Pepp1

“È Polpa mia” è l’album di esordio di Pepp1, in uscita venerdì 21 ottobre per Hukapan Records, label di Elio e le Storie Tese.  Anticipato dai singoli LATTE FAI DA TE e CONCIMAMI, il “creepy rock” di Pepp1 torna con È Polpa mia, il primo album del cantautore palermitano trasferitosi a Milano per portare avanti il suo progetto, che racconta con inquietudine ed ironia storie di vita apparentemente comuni, abbellite da dettagli insoliti e stranianti.

È Polpa mia è un viaggio di tredici tracce tra storie e suoni che rendono omaggio alla creepiness raccontando vicende d’amore, tradimenti e passioni e rivelando desideri ed ossessioni che non si ascoltano tutti i giorni. Le sonorità del disco prendono ispirazione dal classic rock ed accompagnanoun songwriting dal carattere provocatorio e ricco di immagini, similitudini e metafore.

https://open.spotify.com/album/6c5QqzzhUYcy8scMlNIrW2?si=NDQE-XhYR7aQ7BCDZ8MaGA

Noi abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con lui, ed è andata così…

Quali sono le tue influenze musicali? C’è qualcosa che davvero non ci aspetteremmo mai? 

Le mie influenze spaziano dal classic rock britannico a Pupo, passando per gli Squallor e Paul Weller (a mio avviso il più grande songwriter vivente dopo Paul McCartney). Sono cresciuto con il progressive rock, in particolare con i King Crimson e con gli artisti della scena di Canterbury. Quell’universo musicale continua ad essere sorprendente ed irripetibile alle mie orecchie.

Ho anche studiato jazz in Conservatorio, ma l’influenza di quel genere sulla mia scrittura è presente solo in alcune scelte armoniche. Prevalgono maggiormente i riferimenti all’estro musicale di complessi come i Ricchi e Poveri o i Vicini di Casa. Tra le influenze meno prevedibili inserirei senza alcun dubbio Magic Voice, l’autore del brano “Ciao Ciao Lulù”. 

Sarebbe sbagliato assimilarti alla scena milanese che comprende anche Auroro Borealo? Hai contatti con qualcuno che fa parte di questo “creepy rock”? 

Apprezzo quasi tutta la produzi1 (pron. produziuàn) della scena milanese “ridanciana”. Tra gli artisti che ascolto di più cito Il Culo di Mario, duo composto dall’amico Alessandro Mannucci e dal citato Auroro Borealo.

Com’è avvenuto il tuo primo incontro con Elio di Elio e Le Storie Tese? E che rapporto avete adesso? Ha dato o hai accettato qualche contributo da parte sua per il tuo album di debutto? 

Elio e le Storie Tese hanno avuto un impatto devastante sulla mia vita durante la preadolescenza. Credo che abbiano plasmato la mia percezi1 della vita sotto ogni punto di vista. D’altronde chi li conosce e li ama sa quanto sia irresistibile il loro immaginario.

A 12 anni facevo delle piccole trasferte con i miei genitori per ascoltarli dal vivo, soffrendo per il fatto che organizzassero pochi concerti dalle mie parti. Ho parlato con Elio per la prima volta nel 2008 proprio nel backstage di una data romana.

Nel 2016 mi sono trasferito a Milano per studiare e da allora ho avuto l’occasi1 di incontrare sia lui che il resto del complessino in svariate circostanze, fino a collaborare con loro per la registrazi1 di questo disco nel 2021. Ho inciso tutti i brani nello stesso studio in cui gli Elii hanno inciso quasi tutti gli ultimi album, tra i quali citerei il monumentale “Studentessi” (2008). 

Mi è capitato di sottoporre il materiale a Faso e Cesareo: ogni piccolo consiglio dato da loro ha per me un valore inestimabile.

Come hai capito che arrivato il momento di tirar fuori un album? 

Di base avevo un titolo bellissimo pronto dal 2015 (“È Polpa Mia”). Mi servivano soltanto 12/13 pretesti musicali per poterlo comunicare al mondo.

E quale domanda avrei assolutamente dovuto farti e invece non ti ho fatto? 

“Sei più un animale da Piano Piano o da Forte Forte?”

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