Interview: Calcutta

Più di 40 date per presentare il suo nuovo lavoro “Mainstream” e altrettante storie da raccontare. Direttamente da Latina, Edoardo, cantautore 26 enne, ci presenta un disco intimo con una visione cantautorale molto contemporanea, che sta facendo cantare e parlare molto, forse più di quello che ci si poteva aspettare. Gli abbiamo mandato alcune domande per farci raccontare qualcosina di più sul disco, sui suoi pensieri e gusti musicali; le risposte hanno tardato a arrivare ma è evidente che in questi mesi l’artista è stato ed è ancora molto impegnato, quindi lo ringraziamo per aver trovato il tempo di risponderci.

Edoardo, come hai iniziato a fare musica? (I primi approcci, le prime band…)
Ho formato un po’ di band con amici nei primi anni di università. Quasi tutte suonavano cose molto differenti da quello che faccio ora. Una delle poche che è rimasta in piedi è proprio calcutta.

Cosa intendi per Mainstream e quali sono le motivazioni che ti hanno portato a chiamare così il tuo disco?
Ho detto talmente tante cazzate sul conto che ormai non ricordo più la verità.

Molte persone, ascoltando il tuo disco, rivedono in te alcuni artisti romani che appartengono alla scena cantautorale “mainstream” per l’appunto; ti senti più indie o più mainstream?
Mi sento bene ovunque!

Non è giusto giudicare il valore di un disco dalle intenzioni, però è anche difficile capire dove sta la verità di fronte ad un lavoro spontaneo e intimo che in tanti in questi anni hanno cercato di produrre. Qualcuno parla anche di furbizia. Dicci, quali sono le intenzioni e cosa hai voluto comunicare alla gente che ti ascolta?
Non volevo comunicare nulla oltre alcune mie sensazioni. Non ho fatto un disco pensando di stare in così tante cuffie.

Nel progetto “Mainstream” quanto è contato Niccolò Contessa?
Un calcione nel culo all’inizio e un abbraccio alla fine.

In alcune canzoni, forse inconsciamente, e in maniera velata e malinconica, emerge il bisogno di ricominciare. Sei un tipo inquieto o è davvero il tuo desiderio quello di rialzarti da una situazione che non ti soddisfa?
Sono nato lo stesso giorno di Pappalardo non a caso amici miei. Sono il tipo di persona che una volta a terra rotola perché rialzarsi non è sempre facile.

In Gaetano parli di una forte ribellione nei confronti di una persona, che in alcuni versi sembra quasi mancarti. Che significato dai all’amore e quanto pensi che l’amore sia importante per tua la vita e per quello che fai?
L’amore è molto importante per me come per tutti. Ultimamente però mi ha abbandonato e sono un po’ in detox.

Nel video di “Cosa mi manchi a fare” un simpaticissimo bambino canta le parole di questo pezzo. Qual è il messaggio che questa canzone in relazione al video vuole trasmetterci?
Purtroppo non sono io il regista del video! In ogni caso non penso che ci sia un messaggio preciso ma solo molta poesia. Francesco Lettieri si è superato davvero.

Quali sono gli artisti che hanno influenzato il tuo modo di scrivere e la tua musica?
Cito qualche nome fondamentale (sicuro dimentico qualcuno) : Elliot Smith ,John Lennon ,Burt Bucharach, Caetano Veloso, Luca Carboni ,Paul McCartney,Davide Panizza,Nikki Sudden, Brian Wilson ,Arthur Herzog Jr., Nino D’angelo ,Morrissey,Conor Oberst,Gemello e Chicoria,Jacopo Lietti ,Lucio Dalla e Alan Vega.

Quali invece, gli artisti che ritieni promettenti per il futuro della musica italiana?
Pop_x , Cosmo e Giovanni Imparato.

Ultima domanda, pensi di rimetterti a scrivere dopo questo lungo tour o aspetterai per trovare l’ispirazione giusta?
Il tour mi porta via molto tempo ma non ho mai smesso di scrivere! Sono molto felice infatti.

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