Porcelain Raft – Permanent Signal

GENERE: dream-pop

PROTAGONISTI: Mauro Remiddi, romano based-in New York dopo l’esperienza londinese. Hanno collaborato alla realizzazione di questo secondo lavoro anche Jonny Rogoff (Yuck) alla batteria, Darby Cicci (Antlers) al basso e Gaspar Claus (collaboratore di Sufjan Stevens e National) al violoncello.

SEGNI PARTICOLARI: secondo album in due anni per l’ormai quarantenne artista romano la cui storia, biografica e musicale, è ormai ben nota. Il titolo dell’album, Permanent Signal, fa riferimento a una linea del telefono sconnessa, simbolo della sua solitudine e della lontananza da persone che non vede da tempo. Anche questo album è stato prodotto con la Secretly Canadian ed è stato anticipato da un EP uscito a inizio anno (Silent Speech) e dal video di ‘The Way Out’, mentre l’opener ‘Think Of The Ocean’ è stata scelta come primo singolo. Permanent Signal si trova anche in streaming esclusivo sulla piattaforma Pitchfork Advance.

INGREDIENTI: che a Mauro Remiddi l’Italia stia stretta lo si evince da tanti indizi. La fuga dal nostro “bel” paese, la ricerca di fortuna a Londra per poi portarla fino a New York e quel sound che guarda ben fuori dai nostri confini: dream pop contaminato da ambientazioni siguròsiane (le brevi e strumentali ‘Open Letter’ e ‘Warehouse’); la voce tremante, dolce e femminina di Remiddi che rimanda alle melodie dei Beach House (‘Minor Pleasure’) e che si allaccia alla perfezione con lo shoegaze sintetico di brani come ‘Cluster’ e ‘Night Birds’. Un sound frutto di una solitudine vissuta e coltivata lontano dalla casa natale, che rende umani gli strascichi elettronici di ‘Think Of The Ocean’ e ‘The Way Out’, scritta pensando all’uragano Sandy e su come la vita può trovare delle vie per la salvezza. Sonorità che, però, potrebbero essere croce e delizia per questo secondo lavoro, votato (ancora una volta) all’esterofilia e che potrebbero escludere Permanent Signal dall’awareness nazionalpopolare dopo che quel capolavoro di Strange Weekend è riuscito a focalizzare l’attenzione su questo artista proveniente dal nulla mediatico nostrano. In ogni caso, giunto alla seconda prova, il progetto Porcelain Raft si può già definire uno dei più riusciti fuori dal nostro territorio.

DENSITA’ DI QUALITA’: se Strange Weekend era farcito di infiltrazioni folk, electro-pop degli MGMT più psichedelici e impronte di elettronica, in Permanent Signal rimangono solo queste ultime portando l’album ad essere più etereo, morbido e a tratti indefinito, grazie anche all’utilizzo di nuovi strumenti (piano e archi). Una vera e propria esperienza esistenziale che viaggia sulle sensazioni di Remiddi rivolte direttamente all’ascoltatore.

VELOCITA’: una zattera che naviga sull’oceano.

IL TESTO: “See all the places that felt like home, rise above now/It’s an illusion, is it all in my brain?/Am I going insane?“, da ‘Think Of The Ocean’.

LA DICHIARAZIONE: Mauro Remiddi sul titolo dell’album: “In un certo senso, essendo cresciuto in Italia, avendo vissuto per dodici anni a Londra e ora da due anni e mezzo a New York, ho realizzato di avere tanti cari amici che vedo raramente. Sono stato in tour per otto mesi consecutivi e ho cominciato ad avere in testa queste conversazioni immaginarie con gente con cui volevo comunicare ma che, per un motivo o per l’altro, non potevo contattare. E’ da qui che il titolo dell’album viene fuori: dall’idea di un segnale che ti dice che non c’è linea.

UN ASSAGGIO: ‘Think Of The Ocean’

IL SITO: ‘porcelainraft.com‘.

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