Not My Value @ Laboratorio Occupato Kasciavit, Milano, 5/12/2025

Not My Value al Kasciavit: musica elettronica, Mazurka di Periferia e conversazioni di controcultura

Il live dei Not My Value al Laboratorio Occupato Kasciavit di Milano è stato qualcosa di più di un semplice concerto: è stata un’esperienza immersiva in cui elettronica, visual e dibattito culturale si sono intrecciati per restituire una lettura contemporanea di La Mazurka di Periferia, il nuovo singolo della band. La serata, condotta con ritmo e sensibilità da Morgana Grancia, nota negli ambienti della comunicazione musicale sia come titolare dell’ufficio stampa Conza sia come content creator online, ha trasformato il live in un evento in tre atti, visivamente e sonicamente coeso, non solo in senso performativo ma anche narrativo.

I Not My Value, duo milanese che fonde sonorità dark, trip-hop e psichedeliche con un’estetica fortemente visiva, hanno reso La Mazurka di Periferia un rito elettronico in cui visual sincronizzati e suono formano un flusso continuo di immagini e sensazioni. Il brano, reinterpretato lontano dal liscio tradizionale e ancorato a un immaginario di nostalgia e modernità, è diventato il centro di un racconto che guarda al patrimonio popolare senza rinchiuderlo nel passato.

Tra un pezzo e l’altro, la serata ha integrato momenti di parola e riflessione. Enrico Garattoni, con la sua esperienza nel raccontare la storia della Mazurka di Periferia, ha restituito al pubblico non solo le origini del brano, ma anche il suo peso culturale. Il suo intervento ha dato profondità alla performance, fungendo da ponte tra la tradizione popolare e la rilettura elettronica proposta dai Not My Value.

A fianco di Garattoni, Marco Philopat — figura storica del movimento punk italiano fin dagli anni ’70, tra i fondatori della cooperativa editoriale Shake edizioni underground e autore di testi fondamentali sull’underground milanese — ha arricchito la serata mettendo in dialogo Mazurka di Periferia con la cultura No Future e l’eredità della controcultura punk. Philopat ha raccontato non solo aneddoti e contesto storico, ma ha abbracciato il senso più ampio di resistenza e di identità collettiva delle forme artistiche che non si accontentano del presente, offrendo una prospettiva critica e generazionale.

Il risultato è stato uno spettacolo che non si è limitato alla musica, ma che ha usato il palco come uno spazio di sintesi tra visione estetica e pensiero critico. La performance dei Not My Value — alimentata da beat elettronici, visual trippanti e un robot visivo di scena — ha reso percepibile quanto le sonorità contemporanee possano essere un terreno fertile per narrazioni collettive complesse.

Il pubblico, coinvolto dalla fluidità tra musica e parola, ha assistito a un evento che si è rivelato non soltanto un lancio di singolo, ma una riflessione articolata sulle radici e le proiezioni del suono nella nostra società. In un mondo in cui la musica dal vivo spesso si riduce a puro intrattenimento, la serata al Kasciavit ha mostrato che è possibile creare momenti in cui il live diventa davvero un luogo di pensiero, esperienza e connessione, in cui sensazioni elettroniche e registro culturale si nutrono a vicenda.

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