Interview – NiCOLA MAROTTA
Fuori da venerdì 26 maggio 2023 il nuovo singolo di NiCOLA MAROTTA dal titolo “Wembley”. Già autore per artisti come Francesco Renga, Marco Masini e Noemi, Marotta inaugura il suo progetto solista nel 2022. “Wembley” è il secondo singolo pubblicato quest’anno, un brano indie-pop sinestestico e dal sound esplosivo, perfetto per accompagnarvi verso l’inizio dell’estate.
Ne abbiamo parlato con il cantautore:

Quali pensi siano gli elementi che contraddistinguono maggiormente la tua musica?
In fase di scrittura, penso alle canzoni sempre come a dei piccoli film o trailer, per cui sicuramente direi che il parlare per immagini mi identifichi bene.
Di conseguenza, la mia musica diventa una soundtrack delle storie che racconto: che l’idea parta da una chitarra (a cui sono molto legato) o un piano o un beat, non fa differenza, perché ogni storia poi trova il suo vestito giusto. Cerco di portare in digitale (e soprattutto live) il risultato di tutto il processo creativo che c’è dietro.
Sei stato autore per artisti del calibro di Renga e Noemi, ma il tuo progetto nasce solo nel 2022. Perché proprio adesso?
Nel 2014 ho vinto un contratto per una major editoriale. All’epoca era l’unico modo che avevi per entrare in un certo tipo di sistema, fare contatti e far conoscere anche la tua musica dall’interno.
Il sistema autorale, soprattutto se sei un neo-arrivato, ti fa entrare in un loop dove da te stesso pretendi sempre di più. Per cui, per anni ho fatto qualsiasi tipo di session e di scirttura, per inseguire il sogno di avere un brano in radio o uno in top 10. Sebbene abbia scritto per diversi artisti che stimo, quella corsa verso il successo autorale ha fatto lasciare indietro il motivo per cui avevo iniziato quel percorso. Come per molti di noi, è stata la pandemia a farmi dare un valore diverso al tempo e alle priorità che avevo.
Hai definito “Wembley” come “una canzone da terzo appuntamento”. Ci spieghi meglio questa definizione?
Ho una teoria: se il primo appuntamento è quello che ti fa conoscere in superficie una persona e il secondo è quello che va più in profondità, probabilmente è il terzo a darti o meno delle conferme. Al di là di quanto poi ci si conosca sui social, l’impatto che hai di qualcuno dal vivo è sempre fondamentale.
Il mio “problema” (ma che è anche causa di “Wembley”) è che se credo che la persona che ho davanti sia quella giusta, tendo poi a immaginare tutto quello che verrà con quella persona.
E’ una fase emotiva in cui vorresti esplodere e dire a ruota libera e senza filtri quello che hai nella testa, ma sai anche che non puoi correre troppo per rovinare tutto. Quel momento lì è “Wembley”.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana e come pensi di poterla arricchire?
Ho avuto un’esperienza autorale e sto affrontando quella da producer e da artista, per cui è un mondo che ho conosciuto e sto conoscendo un po’ da tutti i lati. Sento addetti ai lavori e non, non così contenti del periodo storico in cui ci troviamo, per cui credo non sia solo un mio punto di vista.
La nostra scena musicale è piena di talenti, anche se va detto che spesso la musica passa in secondo piano. La mia paura è che, indipendentemente dal mio di progetto, si crei spesso un paradosso per il quale l’inseguimento della moda, della playlist editoriale, dell’immagine “cool”, finisca per offuscare chi ha qualcosa da dire in termini di musica o di storytelling.
Per quanto riguarda me, invece, se guardo la scena musicale attuale, tante volte mi sento un mondo a parte. L’unica cosa che posso dire è che chiunque voglia ascoltare un film o riconoscersi in una sorta di cantautorato pop sarà sempre il benvenuto.
Puoi darci qualche anticipazione sui tuoi prossimi progetti?
Questo percorso è iniziato ad agosto del 2022, con l’obiettivo di mettere in vetrina le cose che ritenevo rappresentassero meglio il mio modo di vedere la musica e la vita in genere.
Per cui ci sono ancora un paio di singoli che arriveranno e, non tanto lontano, una sorpresa che servirà a chiudere questa parte di capitolo.
E poi non vedo l’ora di vedere l’effetto che tutto questo potrà avere sul pubblico.



