Interview – Granelli

Fuori da lunedì 31  gennaio il nuovo disco dei Granelli, già anticipato dal singolo Radiatori. L’EP Cani, stelle e videotape è la prima pubblicazione dei Granelli come band a quattro elementi. Alla storica collaborazione tra Giorgio e Davide Capoferri alle chitarre, si sono aggiunti Lorenzo al basso e Zenk alla batteria. Segno di continuità con il passato, il produttore e tastierista dei brani è Luca Balduzzi. Sul piano tematico, le cinque tracce dell’EP sono scene distinte di un film corale, in cui personaggi diversi mettono tutti al centro il proprio viaggio verso il cambiamento.

Ne abbiamo parlato con la band:

Come nascono i Granelli e cosa contraddistingue la loro musica?

I Granelli nascono dall’esigenza di mettere in canzone alcune fasi della vita.
La nostra musica si contraddistingue per testi autorali, a volte insoliti, e una ricerca di equilibrio tra pop e indipendenza. Oltre che per l’utilizzo melodico della chitarra, che è la “spina dorsale” di quasi tutti gli arrangiamenti.

Raccontateci il vostro ultimo disco: come nasce e come è stata la sua lavorazione?

I cinque brani che compongono l’EP nascono tutti in momenti diversi, ma sono anche i primi che affrontiamo come band.
La lavorazione è stata davvero un parto (Ridono n.d.r): siamo approdati in studio verso estate 2020, dopo le chiusure più rigide, e abbiamo registrato batteria e basso. In autunno-inverno abbiamo ultimato chitarre e voci, per arrivare a inizio 2021 pronti per ripartire anche dal vivo.
A novembre hanno chiuso tutto di nuovo, quindi lo abbiamo ultimato da remoto con il nostro produttore Luca Balduzzi. Il “mood” poco estivo dei brani ci ha fatto pensare che sarebbe stato meglio proporlo dopo l’estate, e così siamo arrivati a programmarlo per gennaio 2022.

Cosa ne pensate della scena musicale italiana e come pensate di poterla arricchire?

Individualmente, ascoltiamo cose molto diverse; e crediamo che in ogni sottogenere di musica italiana ci siano buone idee e ottime produzioni.
Pensiamo di avere dalla nostra un tocco abbastanza sui generis negli arrangiamenti e nella scrittura, soprattutto per i numerosi cambi armonici e la complessità melodica della voce. Molto spontaneamente, in verità, ci siamo trovati a cavallo tra un mondo alternativo e uno più sfacciatamente indie-pop, facendo coesistere sensibilità diverse. Sulla distanza vedremo se il pubblico premierà questa scelta, riconoscendosi nei brani.

Quanto sono importanti i social nella riuscita di un progetto musicale?

Oggi i social non sono solo importanti, ma il minimo sindacale. Purtroppo, se fai una cosa e non è su Instagram, Facebook, o Telegram, nella percezione delle persone è come se non l’avessi mai fatta.
Se però la cura di questo aspetto si accompagna alla cura musicale, tutto “torna”. Le persone colgono la serietà dei progetti e sono più predisposte alla scoperta.

C’è un artista con cui sognate di poter avviare una collaborazione?

Dovremmo riunirci e deliberare sul punto (Ridono n.d.r.). Sicuramente i Calibro 35 sono nella nostra rosa.

Potete darci qualche anticipazione sui vostri prossimi progetti?

A marzo inizieremo a suonare live, e non vediamo letteralmente l’ora. Sempre durante il mese, passeremo diverso tempo in una città (che non è la nostra, e scoprirete presto) per lavorare su nuove canzoni.

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