Tutti i dettagli sul disco di Le Luci Della Centrale Elettrica

Manca ormai una settimana all’uscita di Terra, quarto album di Le Luci Della Centrale Elettrica, e iniziano a emergere un po’ di dettagli.

Intanto, le canzoni sono dieci e questa è la tracklist:
A forma di fulmine
Qui
Coprifuoco
Nel profondo Veneto
Waltz degli scafisti
Iperconnessi
Chakra
Stelle Marine
Moscerini
Viaggi disorganizzati

La produzione artistica è a cura di Vasco Brondi e da Federico Dragogna. La copertina, che per i precedenti album era sempre stata affidata a dei grandi illustratori (Gipi, Andrea Bruno, Marco Cazzato e Gianluigi Toccafondo), questa volta è stata realizzata utilizzando una foto dell’opera di land art Seven Magic Mountains dell’artista svizzero Ugo Rondinone.

L’album sarà accompagnato da un instore tour che partirà da Milano il 3 marzo (ore 18.30, Feltrinelli Piazza Piemonte), per raggiungere poi Roma il 4 marzo (ore 17.00, Feltrinelli Via Appia Nuova), Napoli il 5 marzo (ore 17.00, Feltrinelli Piazza dei Martiri), Verona il 6 marzo (ore 18.30, Feltrinelli Via IV Spade), Firenze il 7 marzo (ore 18.30, Feltrinelli RED), Bologna l’8 marzo (ore 18.00, Feltrinelli Piazza Raveganana) e Torino il 9 marzo (ore 18.30, Feltrinelli Stazione Porta Nuova).

I concerti, organizzati da Godzillamarket, partiranno il 16 marzo per concludersi il 28 aprile. Queste le date nel dettaglio:

16/03 – FONTANAFREDDA (PN) – ASTRO CLUB
17/03 – CESENA – VIDIA
23/03 – TORINO – HIROSHIMA MON AMOUR
24/03 – RONCADE (TV) – NEW AGE
31/03 – NAPOLI – DUEL BEAT
07/04 – ROMA – ATLANTICO
08/04 – SENIGALLIA (AN) – MAMAMIA
13/04 – MILANO – ALCATRAZ
15/04 – PERUGIA – URBAN
16/04 – GROTTAMMARE (AP) – CONTAINER
17/04 – MOLFETTA – EREMO CLUB
21/04 – BOLOGNA – ESTRAGON
23/04 – GENOVA – SUPERNOVA
27/04 – TRENTO – SANBAPOLIS
28/04 – FIRENZE – OBIHALL

Queste le dichiarazioni di Vasco Brondi, sul disco in sé, sul formato di pubblicazione e sulla copertina:

TERRA è un disco etnico, ma di un’etnia immaginaria o per meglio dire “nuova” che è quella italiana di adesso. Dove stanno assieme la musica balcanica e i tamburi africani, le melodie arabe e quelle popolari italiane, le distorsioni e i canti religiosi, storie di fughe e di ritorni

TERRA uscirà a forma di libro. Dentro, oltre al disco, c’è il suo diario di lavorazione, si chiama “La grandiosa autostrada dei ripensamenti”, ed è un diario di viaggio e di divagazioni dell’anno e mezzo di scrittura e degli ultimi tre mesi di registrazioni in studio. È ambientato tra l’Adriatica e un’isola vulcanica, tra studi di registrazione seminterrati e paesi disabitati in alta montagna, tra la Pianura Padana, il Nord Africa e l’America”.

Dalla prima volta che ho visto quest’opera su internet, qualche mese fa, ho capito che aveva a che fare con quello che stavo scrivendo. Si chiamano Seven Magic Mountains, sorgono nel deserto del Nevada, sono enormi e fosforescenti ma sono solo pietre accatastate l’una sull’altra. Fanno capire come gli esseri umani riescono a rendere spettacolare anche un deserto e contemporaneamente sono una metafora di Las Vegas, a mezz’ora di distanza, ovvero del niente luccicante. O della nostra terra, lo splendido deserto italiano visto con gli occhi di chi cerca di sbarcarci. È un’opera di Ugo Rondinone, un artista svizzero che vive a New York. La fotografia invece è di Gianfranco Gorgoni; originario di un paese che si chiama Bomba, in Abruzzo, si è poi trasferito a New York negli anni Sessanta ed è diventato tra le altre cose un’importante fotografo di Land Art, quando questa forma d’arte non aveva ancora un nome. Ho scoperto anche che era sul palco a Woodstock e sono sue le foto di Jimi Hendrix durante quel concerto e anche molti dei ritratti leggendari di Basquiat o di Keith Haring. Io avevo in casa una sua foto in cui c’erano uno accanto all’altro De Chirico ed Andy Wharol, due mondi distanti vicinissimi

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