Sara Loreni – Mentha
GENERE: synth pop, songwriting.
PROTAGONISTI: Sara Loreni aiutata da Stefano Amato (Brunori SAS), Diego Dal Bon(Jennifer Gentle), Marcello Batelli (Non voglio che Clara e Teatro degli Orrori), Massimo Manticò(Superwanted), Claudio Zanoni (Ridillo) e Francesco Sgorbani. La produzione artistica è di Martino Cuman (Non voglio che Clara).
SEGNI PARTICOLARI: album di debutto per la musicista di Parma dopo l’EP Loop Solo. Sara suona regolarmente dal vivo con i Wlecome Back Sailors e recentemente è salita agli onori della cronaca per aver abbandonato il percorso di X Factor dopo aver ben impressionato i giudici e aver superato la prima fase delle selezioni.
INGREDIENTI: l’intenzione della Loreni sembra essere quella di trovare una via personale per integrare tra loro il synth pop e la canzone tradizionale. Per ottenere questo scopo, si cerca di partire da alcuni punti fermi: un grande dinamismo negli arrangiamenti, con ogni strofa e ogni ritornello all’interno della singola canzone che hanno qualcosa di diverso; un’altrettanto ampia varietà di soluzioni tra un brano e l’altro; un suono che abbia come caratteristiche comuni il non essere mai essenziale ma sempre strutturato e stratificato e il risultare rotondo e scorrevole, senza alcuna spigolosità; un gioco di armonie vocali che si accosti appropriatamente alla parte musicale; melodie che sappiano colpire al primo ascolto senza essere banali, cosa che del resto dovrebbe valere anche per il suono; testi che raccontino con leggerezza le pulsioni emotive, prevalentemente legate alla sfera sentimentale ma non solo, della vita di oggi e che siano chiaramente ambientati nel presente, anzi nel qui e ora, senza quel senso di nostalgia per i piccoli ricordi del passato che caratterizza gran parte della canzone italiana contemporanea.
DENSITÀ DI QUALITÀ: le idee di base sopra descritte vengono concretizzate al meglio e finalmente in Italia c’è qualcuno che fa dello storytelling contemporaneo senza inutili sottotesti e dando la chiara impressione di esternare cose che davvero appartengono a tutti, non che ci sia un protagonista che metta a nudo i propri problemi con l’ascoltatore che deve immedesimarsi. La piena emersione di questi pregi avviene non solo grazie ai testi, ma un ugual peso ce l’hanno gli elementi vocali e musicali di cui sopra e in definitiva questo disco è davvero una boccata d’aria fresca per chi ascolta canzoni italiane.
VELOCITÀ: medio alta con una buona varietà anche dal punto di vista ritmico.
IL TESTO: “La gente si bacia per strada e poi dorme da sola” da La Gente.
LA DICHIARAZIONE:Veri e propri viaggi spaziali sulla forma canzone in cui la voce si staglia su un tessuto cangiante di sintetizzatori, samples e di strumenti tradizionali.” la bio dell’artista descrive perfettamente in poche parole il contenuto del disco.

