L’etichetta risponde: Daje Forte
Questa settimana proponiamo un’intervista ad una realtà vicina alle realtà tekno e Frank@, fondatore della label, ci racconta come si può sopravvivere in un mondo (musicale) anche da “brutti e cattivi” (parole sue eh!)
1)Come e quando e’ nata la vostra etichetta?
R. La nostra crew è nata nel 2008, quando Reo ed io (Frank@) ci siamo incontrati con Talasemik a Tolouse, per un grande evento hardtekno. Dopo mesi di conversazioni Skype e papiri in chat, in quell’occasione decidemmo di dare inizio al nostro progetto.
2)Che metro usate per il reclutamento delle band? Vi siete posti dei limiti sui generi da considerare?
R. Noi siamo underground, di nicchia, nel nostro genere più che band ci sono i DJ. Siamo una piccola crew di artisti e per il futuro stiamo decisamente pensando di accogliere nuovi membri per le uscite discografiche. Producer con cui gia abbiamo lavorato ovviamente, ma in realtà basta che sia buona musica, non importa chi la compone.
3)Curate tutti gli aspetti di un artista/band (live/grafica/registrazioni/produzione…)?
R. Direi di no, io curo la parte grafica, ma per il resto i prodotti giungono a noi già completi e pronti per la release. Siamo una piccola realtà, fare tutto da soli significherebbe farlo male, preferiamo vivamente affidarci a diversi enti per raggiungere il risultato finale.
4)Che altre etichette internazionali e nazionali apprezzate?
R. Beh, sicuramente tutte quelle con cui abbiamo lavorato, da LDAC a WAR, Astrofonik e Mackitek e cosi via. Siamo piu o meno tutti una grande famiglia e ci stimiamo reciprocamente.
5)Cosa significa essere un’etichetta indipendente ?Che differenza c’e’ tra voi e una major?
R. C’è un abisso fra noi e una major. Noi lavoriamo per passione, una major lo fa per soldi. Questo ovviamente influisce nel bene e nel male sui risultati ottenuti e sulla popolarità del progetto stesso, ma a noi sta bene cosi.
6)Economicamente rientrate dei costi di produzione degli album o dovete puntare sulle esibizioni live?
R. Ricollegandomi alla domanda precedente, il termine “lavoriamo” è quasi inesatto. Dalla discografia non guadagnamo praticamente nulla, il grosso si fa con i live. Quando producevamo in vinile c’era un reale guadagno anche se modesto. Con l’avvento del digitale, è quasi tutto free download legale o meno.
7)In quanti ci lavorate ?
R. Si può dire che sono quasi un one man band per ciò che riguarda la label, ma fortunatamente ogni tanto mi danno una mano vari collaboratori e abbiamo la nostra agenzia alle spalle che ci aiuta nel campo della promozione
8)Come e’ cambiato il ‘fare il discografico’ da quando avete iniziato?
R. Poco, perche abbiamo iniziato da poco. molto se consideriamo quando abbiamo invece iniziato a produrre. Da stampare 3000 vinili a stamparne 300 a fare release solo digitali e social network a go go quasi solo come strumento promozionale. Un bel gap sicuramente.
9)Il web vi aiuta o vi ostacola?
R. Siamo nati col web, senza web probabilmente starei ancora cercando di capire come funziona una groovebox, quindi non posso dire che ci ostacoli. Allo stesso tempo il web non ci permette di guadagnare nulla con i vari siti di download illegale, ma come già evidenziato qualche riga più su, ci rifacciamo con le esibizioni, e onestamente ci basta.
10)Come sono i rapporti con i canali ‘tradizionali’ tipo le radio(anche web) o la televisione? Riuscite a far ‘passare’ i vostri artisti?
R. Mai nella vita. Il nostro genere è brutto e cattivo e in TV si vede solo sui notiziari quando parlano di rave illegali. Idem per le radio. Per le web radio già è differente, c’è qualche web radiotekno, come ci sono piccoli canali underground youtube. Sono piccole realtà che ci aiutano a crescere, ma nulla a che vedere col mainstream del grande pubblico.
11)Cosa ascoltate quando non lo dovete fare per lavoro?
R. Di tutto letteralmente. Se dobbiamo parlare di generi vincono edm e rap.
12)Tre vostre uscite da non perdere nei prossimi mesi.
R. Non possiamo anticipare nulla, ma ci sono parecchie novità in cantiere per i prossimi mesi.



