Scippa – Niuman

Per quanto possa apparire banale e scontato, l’unione tra delicatezza e ruvidità, tra dolcezza e critica rappresenta un mix di difficile coesistenza. Lo è, a maggior ragione, se si sceglie di esprimersi all’interno dell’universo ascrivibile alla parola “pop”, appoggiandosi ad un’attitudine cantautorale che lascia la centralità alla parola rispetto alla componente sonora e produttiva. Con il suo nuovo LP, “NIUMAN”, SCIPPA ci dona la sua personale formula per questa sintesi, aprendo la porta a risultati imprevisti e dagli effetti non preventivati. Raccogliendo dieci tracce scritte negli ultimi anni, l’artista romano costruisce un quadro complesso e poliedrico, che riflette la molteplicità delle suggestioni derivanti da ognuno dei brani dell’album. Quel che si nota fin dal primo ascolto, infatti, è che nel disco coesistono anime differenti, ma non per questo eternamente in opposizione; sebbene all’apparenza l’opposizione sonora e tematica delle prime due tracce (“Tattiche di vita contemporanea” e “I tuoi occhi”) possa sembrare come un nodo irrisolvibile ed incomprensibile, uno sguardo più attento rivela, al di sotto di tutto, la stessa – sincera – intenzione di leggere al di là dell’apparenza immediata del reale. Ecco allora che anche un’aspra e sarcastica critica verso la società attuale e il mondo a cui essa ha dato vita può convivere con un’intima dedica allo sguardo delicato di una persona amata; elementi non solo coesistenti, ma complementari all’interno di un’esistenza che diventa sempre più frenetica, fino a impedirci di coglierne le sfumature. La riflessione sugli opposti diviene dunque occasione rivoluzionaria di scardinare la monotonia del contemporaneo: la disillusione di “Vite inquiete” convive con la sensualità di “Erotica”, mentre la nostalgia di “Duemilasedici” accompagna l’ipnotica riflessione di “In mezzo a un prato”. L’opposta perfezione del binomio che lega “Scomparire #1” e “Scomparire #2” diventa infine la dimostrazione ultima di come SCIPPA riesca a dipingere, cogliendo spunti ed elementi apparentemente scollegati, una perfetta rappresentazione del caos controllato che circonda l’uomo moderno. Sta poi all’ascoltatore riconoscersi, ritrovarsi e decidere chi diventare – con la consapevolezza di non essere obbligato a non scegliere da che parte stare nel grande binomio della realtà.

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