Intervista – Davide Bosi
In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Emily”, coinvolto all’interno del progetto La Jungla Factory (realtà creativa che, negli ultimi due mesi, sta facendo parlare di sé) e corredato di una live session dal retrogusto di whiskey e cioccolato, abbiamo fatto qualche domanda al cantautore cesenate Davide Bosi, prima che parta per il tour che lo porterà in giro per l’Europa nella primavera del 2021. Godetevi la lettura!
Ciao Davide, bentrovato su Indieroccia. Partiamo dall’inizio: dicci chi sei, da dove vieni e soprattutto dove sei diretto.
Mi chiamo Davide Bosi, sono un ragazzo di Cesena da sempre appassionato di musica. Sono diretto alla produzione del mio prossimo album e a un tour europeo che mi vedrà impegnato nella primavera del 2022.
Fin qui, hai già pubblicato, numeroso materiale, che in qualche modo permette di inquadrare la tua produzione nel filone del folk di stampa internazionale. Che cosa cerchi, tu, da una canzone e quando capisci di aver scritto il pezzo “giusto”, quello che insomma possiede “dignità di pubblicazione”?
Parto sempre dalla chitarra, che è il mio strumento prediletto. Cerco sempre di riprodurre suoni che esprimano quello che provo (non credo di essere originale in questo). Quando mi piace abbastanza lo pubblico. Sono piuttosto impulsivo in questo… e forse a volte dovrei fermarmi e riflettere un po’ di più!
Riassumici, in poche frasi, il motivo per il quale Davide Bosi ha deciso di fare il cantautore.
A 6 anni ho iniziato a suonare e ho pensato che volevo fare quello per tutta la vita. A differenza di molti miei coetanei, ho avuto la fortuna di trovare quello che mi piaceva far sin da piccolo: non ho mai fatto tanti sport, non mi sono dedicato a tantissime altre passioni, mi sono concentrato esclusivamente sulla musica. Solo adesso ho cominciato tennis a livello amatoriale, e sono scarsissimo.
“Emily” è il tuo nuovo singolo, nato dalla collaborazione con La Jungla Factory. Come nasce il tuo rapporto con la Factory del levante ligure, e perché la scelta è ricaduta proprio su questo brano?
Io e i ragazzi de La Jungla ci conosciamo già da tempo e c’è reciproca stima e rispetto per i nostri lavori. Sono ragazzi in gamba e che non si fermano mai, sempre con tante idee e tanta voglia di fare. Li rispetto e un po’ li invidio per questo: vorrei avere metà della loro voglia di fare!
Proviamo a fare un gioco: seleziona tre oggetti che porteresti su un’isola deserta e spiegaci il perché della scelta.
Una barretta di cioccolato, un elicottero ed un pilota (è bello improvvisare in musica… improvvisarsi piloti invece dev’essere un bel po’ pericoloso).
Salutaci facendoci una promessa che già sai non manterrai.
Non andrò a mangiare la cioccolata.