Interview – The Blind Monkeys
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i The Blind Monkeys, band di Milano che ha pubblicato quest’agosto il suo disco d’esordio dal titolo Argini. Si aavvicinano alla scena già tracciata da band come The Zen Circus, Ministri, Fast Animals and Slow Kids e Ministri (anche se dicono di non seguirla particolarmente). E questo è quello che ci hanno raccontato.
Ciao ragazzi, vorrei iniziare con una riflessione, e cioè quella del fatto che siamo una generazione circondata da musica, perchè chiunque può pubblicare e condividere la propria musica, senza nessuna vera selezione. Un vantaggio o uno svantaggio?
La possibilità che ognuno possa esprimersi è molto bella e stimolante, ma allo stesso tempo crea una grande confusione. Spesso è difficile distinguere chi ha davvero qualcosa da dire. D’altra parte è anche giusto che la musica segua la sua strada, confusione o non che sia, solo il tempo ci dirà a cosa porta.
Può essere che c’è più musica che gente disposta ad ascoltarla?
É sicuramente così, ma bisognerebbe chiedersi se è giusto che la musica risponda alle leggi della domanda e dell’offerta. Se uno decide di pubblicare è giusto che lo possa fare, chi può decidere cosa è giusto pubblicare o meno? Chi può decidere chi è degno di essere un musicista?
Ora una provocazione: perchè Argini è diverso da qualsiasi altro disco di cantautorato rock del 2020?
Perché non è sceso a compromessi con niente e l’unico intento è stato raccontare qualcosa, non rispondere a canoni. É semplicemente sé stesso. Trovateci una band italiana che pubblichi un pezzo di 10 minuti così sincero come Argini nel 2020.
Quando avete deciso che era arrivato il momento di pubblicare un album?
É successo, crediamo sia la normale evoluzione delle cose per una band che crede in ciò che sta facendo.
Siete fan della scena rock italiana, che va dagli Zen Circus ai Fast Animals?
Attuale, no. Dagli anni ’70 a ’90 assai.
Il vostro feat. ideale, e perchè?
Achille Lauro, perché suonerebbe veramente rock.
La domanda che non vi ho fatto ma che avrei assolutamente dovuto?
Cos’è che “non ti resta che in MerceMarcia”? In pochi l’hanno capito