Interview – technobaby
“HIROSHI NAGAI”, titolo che si rifà all’illustratore e grafico giapponese, è il “prologo” del progetto technobaby, in uscita venerdì 17 maggio 2024. Hip hop, radici rap, rnb e pop contaminato si uniscono e influenzano a vicenda per un atto primo di un flusso di coscienza dove la giovane technobaby affronta tutta la sua vita, le sue ansie, e i suoi amori tossici. Non è tutto oro quel che luccica, e questo technobaby lo sa, ed è per questo che in un cielo blu, riflesso in un mare calmo, lascia tutte le sue riflessioni, rappresentandole con la copertina che è un poster vaporwave.
Abbiamo intervistato technobaby per saperne di più sul suo progetto:
Hai voglia di raccontarci in che senso “Hiroshi Nagai” è il prologo di un progetto più ampio?
Hiroshi Nagai è un pezzo scritto due anni fa, all’inizio di una crisi personale. L’hip hop è stato il primo mezzo artistico per comunicare. La pubblicazione di questo brano serve per fare capire al pubblico da dove nasco, le mie origini. Con le esperienze e il tempo trascorso mi sono sempre più avvicinata al mondo techno dance, molto lentamente. Alla fine di Hiroshi Nagai il beat cambia, diventa incalzante, segna l’inizio di una nuova me, una rinascita.
La realtà di Talento Liquido ti ha aiutato ad avere una direzione artistica, oppure avevi le idee già chiare prima del loro incontro? I tuoi riferimenti sul come fare musica sono mai cambiati durante il tuo percorso e durante la lavorazione dei pezzi?
Talento Liquido è stata una benedizione, il team che c’è dietro è solido, umano, artisticamente aperto. Quando ho conosciuto Rebecca, la produttrice, sapevo già che strada volevo prendere e lei mi ha appoggiato in tutto e per me è veramente importante avere a fianco qualcuno che creda in me e nel mio progetto tanto quanto ci credo io.
I miei riferimenti musicali sono sempre in cambiamento in quanto cambio io come persona e artista. Mi faccio stimolare da tanta musica, sempre.
Che cosa ti influenza di più, nella tua musica?
L’amore, le storie degli altri, i luoghi. Il conoscere e imparare sempre. Vivo tutto in modo intenso e profondo per colpa della mia sensibilità.
Riccione è una realtà accogliente, dal punto di vista musicale? Che cosa puoi raccontarci della scena musicale delle tue parti?
Riccione era casa mia sotto tutti i punti di vista. Il problema stava nell’organizzazione comunale a parere mio poco propensa a investire sugli emergenti. Bongi, mio fratello nonché produttore di tutti i miei brani precedenti, è stato il primo a credere nella mia penna ed è stato il perno di un grande collettivo. Purtroppo, però le cose cambiano, chissà se ci rincontreremo tutti. Ho sofferto tanto per questo.
Programmi per l’estate?
Sicuramente altra musica.