Interview – Les Enfants
Già anticipato dal singolo #6, è disponibile da venerdì 12 luglio 2024 solo su Bandcamp il nuovo disco dei Les Enfants (con la complicità della neo-nata etichetta ROGO RECORDS),a distanza di 3 anni dall’ultima uscita discografica. Nel 2021 la band milanese Les Enfants, attiva da più di dieci anni, ha creato il “concerto partecipato”, un evento in cui il pubblico suona insieme ai musicisti. Questi concerti sono stati momenti molto intensi, con una forte tensione emotiva. È stato molto naturale registrare questi temi musicali in studio in presa diretta con alcuni amici musicisti che si sono prestati all’esperimento (Irene, Luca, Martin e Gaetano). L’11 marzo 2023 al Rogo Studio di Milano è nato questo disco.
Un disco senza parole, un disco che esplode nel silenzio, un disco romantico che non vuole rincorrere la forma canzone, gli algoritmi, le tendenze: un nuovo inizio.
E di questo nuovo inizio, un po’ nascosto, lontano da Spotify e dai meccanismi della distribuzione digitale, ne abbiamo parlato direttamente con loro.
Una domanda che vi avranno già fatto tutti, ma non possiamo essere da meno. Come mai solo su Bandcamp?
É una scelta che abbiamo fatto per dare valore alla nostra musica.
Bandcamp è una piattaforma che permette di avere degli introiti economici diretti e tangibili, da la possibilità ad un fan di poter contribuire concretamente la band, di sostenerla davvero.
Abbiamo fissato un prezzo base ma chi vuole può pagare anche di più a seconda del valore che dà a ciò che sta acquistando. Ci sembra un buon modo per creare un rapporto più intenso coi nostri fans, per permetterci di guadagnare qualcosa (che poi è un “rientrare delle spese del disco”).
Spotify non da possibilità di guadagnare ad un progetto piccolo e sperimentale come il nostro, ma neanche a chi fa milioni di ascolti. In realtà questa modalità è molto più vantaggiosa per l’artista, chissà che non se ne accorgano altri e diventi qualcosa che faranno tutti in futuro. In ogni caso, vogliamo lasciare fino a questo Autunno/Inverno il disco solo su Bandcamp e poi magari metterlo su Spotify.
Tra le vostre influenze musicali c’è qualcosa che non ci aspetteremmo mai? E tra di voi invece, ci sono differenze sostanziali di background o gusti musicali differenti?
No le nostre influenze musicali sono chiare ed esplicite da sempre: siamo cresciuti insieme ascoltando i “Sigur Ros” e gli “Explosion in the Sky”. Sono gruppi Post- Rock/Ambient di inizio 2000 che hanno fatto dei lavori davvero eccellenti ed ancora attuali. In passato abbiamo creato una sintesi di queste sonorità creando un Indie/pop forma canzone in cui quelle atmosfere erano compresse, con questo disco vogliamo tornare a quelle sonorità più rarefatte, meno pop, meno “forma canzone”.
Milano è una città comoda per collaborare e organizzare eventi musicali? Oppure la competizione fa da padrona come ci immaginiamo spesso noi che siamo all’esterno?
Si a Milano ci sono molte opportunità ma anche tantissima concorrenza.
La città è piena di artisti che vengono da tutta Italia per cercare di “sfondare” nella musica oppure anche solo per farsi conoscere. I locali in questo senso sono anche pochi! Ci sono più artisti che pubblico disposto a sentirli. É una città in costante cambiamento con tante energie diverse e sempre nuove anche in ambito musicale. Il nostro genere è un fuori dalle mode e per noi è difficile trovare uno spazio però abbiamo una cerchia ristretta di persone che ci segue e ad ogni concerto c’è qualcuno di nuovo che si interessa al progetto.
Vi è capitato di riascoltare “Al Rogo”? Che sensazione vi dà oggi? L’esperienza del concerto partecipato potrebbe ripetersi?
Si lo ri-ascoltiamo spesso, è un disco semplice, emotivo e sognante, ci scalda il cuore.
Abbiamo in previsione un concerto partecipato il 14 Settembre a Baggio! siamo molto carichi!
Il concerto partecipato è un’esperienza intensa, nuova, molto semplice e molto coinvolgente, vorremmo farla tante volte ancora! Abbiamo delle registrazioni fatte di alcuni concerti partecipati ed il risultato è fantastico!
Quale domande avremmo assolutamente dovuto farvi, e invece non vi ho fatto? Quale invece la risposta?
Come mai avete tolto i testi dalle vostre canzoni? come mai avete fatto questo cambio radicale di genere musicale?
Ci sembra che in questo momento ci siano tantissime pubblicazioni musicali, troppe, piene di parole, a volte inutili, siamo in un mondo sovraccaricato di opinioni, parole, idee…quindi per noi togliere le parole è un segno di protesta. Inoltre ci sono tantissime pubblicazioni uguali, dello stesso genere, con le stesse forme, modi di esprimersi, c’è poca originalità, poca voglia di fare qualcosa di diverso, di osare. Per questo abbiamo deciso di cambiare rotta: via le parole, via la forma canzone…sarà più difficile forse farsi ascoltare ma almeno è qualcosa di diverso, di unico!