There Will Be Blood – Horns
Genere: hard blues.
Protagonisti: Davide Paccioretti (voce e chitarra), Riccardo Giacomin (chitarra e tastiere) , Mattia Castiglioni (batteria) più diversi ospiti tra cui Marco Pandolfi (armonica) e Massimo Marcer(trombe).
Segni particolari: il terzetto varesino continua il percorso iniziato nel 2011 concludendo la trilogia di purificazione dell’anima del protagonista che deve affrontare sciagure dove scorreranno sangue e violenza.
Ingredienti: fin dal loro primo lavoro i TWWB si sono distinti per uno stile direttamente collegato agli epigoni del blues sia storici(ne è la prova Death letter sul primo Wherever you go o la collagorazione con Angelo Leadbelly Rossi) che moderni (North Mississippi allstars e dintorni). I loro primi lavori su lunga distanza connotano un grande rispetto per il genere senza cercare di uscire troppo dal seminato, proponendo un approccio diretto e potente rimanendo comunque molto “classico”. Con Horn, pur proseguendo su quei binari, non viene disdegnato l’inserimento di nuovi strumenti e voci. Lo svolgimento della storia segue di pari passo l’evoluzione del suono del gruppo che, rinunciando al basso e inserendo di volta in volta tastiere o fiati, dà nuova luce sulla propria musica allargandone gli orizzonti.
Densità di qualità: ritmi sempre tirati, suoni secchi e chitarre sempre al massimo forse questo riesce ad esprimere l’energia che esce da Burn your Halo, prima traccia del lavoro che rispecchia la solidità che i dischi precedente avevano mostrato ma non mancano altre declinazioni del genere come il calore dell’handclapping di Blind Wandering o la disperazione di Reviver. Armonica lancinante, riff stridenti e rimandi al west (vedi Ride) si accavallano con rimandi allo stoner (Turn Your Back) . Il senso di perdizione e disperata ricerca di redenzione si ritrovano lungo tutte le tracce vuoi nella voce tormentata e cupa attorniata da ululati e crepitii o vuoi in un riff tagliente, creando un’atmosfera angosciante ma molto forte. La conclusiva Till Death Do Us Part, corale e dal sapore di un amaro farewell, ha un bell’assolo di tromba che suggella un lavoro che segna la prova più matura del gruppo varesino che dimostra di saper gestire tutte le facce di un genere troppo spesso ridotto ad un cliché.
Velocità: potente come un macigno che rotola
Il testo: “My Brothers please lead me/lead me down this road/‘cause the moon don’t shine and my eyes are blind/and I hate to be alone”, da Blind Wandering.
La dichiarazione: “HORNS conclude la trilogia che racconta le vicende di uno sventurato protagonista che cerca da prima la propria redenzione per poi scagliarsi in cerca di vendetta contro la fonte di tutti le sue sciagure.” dall’intervista a SOund36 magazine http://www.sound36.com/there-will-be-blood/
Il sito: www.therewillbeblood.it