Talk To Me – Roads
PROTAGONISTI: Stefania (chitarra, voce, synth), Andrea (chitarra, synth, drum machine).
SEGNI PARTICOLARI: si tratta del primo Lp vero e proprio di questo duo con base in Romagna, seguito dell’Ep ‘A Long Time Waiting’ pubblicato due anni fa. L’album è in free download dal sito ufficiale della Stop! Records.
INGREDIENTI: i Talk To Me ci hanno un po’ stupito con questo loro ritorno. Non ce li aspettavamo così danzerecci in certi frangenti, così pop. Forse inconsciamente, ma li avevamo già catalogati come un gruppo piuttosto introspettivo. Capiamoci, non che manchino i momenti più sognanti e cupi, come l’ottima ‘To Dissapear’, ma il beat killer di ‘Basement’ è una cosa che non avevamo preventivato. Tanto meglio, perché il risultato è davvero magistrale. Rispetto al recente passato, è la vena shoegaze, che qui ritroviamo in parte in ‘Venditti’, quella più penalizzata dal recente cambio di rotta. Poco male perché brani come ‘Fastness’ rasentano la perfezione in termini di capacità di costruzione della melodia. Tutto il disco veramente si appoggia su armonie particolarmente incisive, sopra le quali vive il cantato leggero, malinconico ma sempre sicuro di Stefania, capace dare corpo alle atmosfere variegate dell’album.
DENSITÀ DI QUALITÀ: questo disco è un piccolo gioiellino, con sonorità atipiche per quel che riguarda il panorama indipendente italiano. Si sono letti ovunque paragoni con band del Nord Europa (più che legittimi in verità ), ma il sottoscritto ci ritrova anche parecchie analogie con certe passaggi legati alla produzione di Ben Gibbard, sia per quel che riguarda i DCFC che i Postal Service. Con tutti i distinguo del caso ovviamente, ma alcuni passaggi da malinconia post-adolescenziale riportano esattamente lì. Purtroppo il progetto è per ora in stand-by permanente ed è davvero un peccato perché siamo di fronte ad una delle realtà italiane genuinamente più interessanti.
VELOCITÀ: il cambio di passo c’è tutto.
IL TESTO: “Mistakes overwhelm us/ because we’re nothing but dust/ and this world was not made for us/ but I know that I was made for you ” da ‘Fastness‘
LA DICHIARAZIONE: “Personalmente non ho mai ascoltato troppo shoegaze né dreampop. Mi sto avvicinando a questi generi negli ultimi anni. Invece artisti che ho ascoltato molto e che probabilmente mi hanno influenzato: Emily Haines (nel modo di cantare soprattutto), Soley, Electric President.” Stefania in una vecchia intervista al nostro sito. Chissà se nel frattempo ha cambiato gusti…
UN ASSAGGIO ‘Basement’
IL SITO: Facebook – Talk To Me