Pieralberto Valli – Atlas
Genere: Musica elettronica
Etichetta: Ribèss
Protagonisti: PierAlberto Valli, Franco Naddei, Valeria Sturba
Segni particolari: scrittore, insegnante e musicista. Il poliedrico Pieralberto Valli dopo quattro album con i Santo Barbaro (di fatto un duo con F.Naddei) esce con un lavoro solista per la Ribèss di Rimini. Pochi giorni dopo l’uscita di Atlas ne è uscita una versione solo strumentale con un brano in meno.
Ingredienti: lasciando da parte chitarre e le varie sfaccettature del rock, Pieralberto Valli costruisce un suono su un terreno nuovo ma non nuovissimo visto che anche in precedenza la musica elettronica aveva fatto la sua parte ma come accompagnamento ad alcuni brani dei Santo Barbaro. Meno claustrofobici i testi, sempre votati a quell’alone di disperazione ma non così criptici ascoltando questo lavoro ci si trova davanti ad un nuovo modo di comporre e gestire i suoni.
Densità di qualità: i riferimenti dentro a questo lavoro sono molti, diversi sono nascosti altri bene in vista e la parte veramente curiosa che affiorano ad ogni ascolto invogliando a riprendere in mano un disco che si rivela sempre pieno di sorprese. Il trip-hop, più nel sound che nel cantato, è forse l’elemento comune di questi quasi quarantacinque minuti, un tappeto sonoro che accompagna i testi ermetici ed eterei che Valli ha composto cercando di essere sia evocativo che diretto. Senza troppi fronzoli, ma con molti strati i brani si dipanano tra ricerche disperate e speranze nel futuro che sempre appare distante in ogni cosa.
Pier Alberto Valli ci porta in una nuova dimensione del suo essere fino al confine dell’anima di quella frontiera che nel brano omonimo appare apocalittica illuminata dalla lava e da una candela o il salmodiare di Cosa Rimane un brano così lo si era solo sentito fare a Giovanni Ferretti (CCCP, CSI) anni fa: una catarsi continua che porta lontano.
Nel complesso un lavoro uniforme ma non scontato, i brani si stratificano piano piano ed entrano nel cuore. Sicuramente un album importante e adulto di un autore ormai maturo e pronto ad esprimere tutto quello che sente senza timore.
Velocità: 10 brani in 44 minuti + 9 brani in 39 minuti
La dichiarazione: ” I riferimenti di questo disco arrivano sicuramente dall’Inghilterra dei ’90 (Portishead, Massive Attack, Radiohead, ecc.) e poi da alcuni artisti contemporanei come James Blake. ” Dall’intervista a xl Repubblica (http://xl.repubblica.it/articoli/pieralberto-valli-tra-gli-universi-paralleli-di-atlas/52597/)