Ofeliadorme – The Tale EP

GENERE: ambient-synth

PROTAGONISTI: Francesca Bono (voce, chitarre, basso, synth, batteria), Michele Postpischl (batteria, percussioni, chitarre), Tato Izzia (chitarre, synth, effetti,backing vocals)

SEGNI PARTICOLARI: la nuova direzione del gruppo bolognese sembra puntare decisamente verso un suono legato all’ambient, strutturando i brani come tappeto sonoro per la stupenda voce di Francesca Bono che si riconferma una delle più limpide realtà italiane. Dimenticate le chitarre e le virate indie-rock di Bloodroot, lowcore e oscurità pervadono le tracce di questo mini album.

INGREDIENTI: rimasti in tre dopo la defezione di Gianluca Modica, gli Ofeliadorme confezionano un EP che gira intorno (ok ispirato) alla storia di Amore e Psiche, un amore folle tra una inconsapevole e bellissima mortale con un dio, Psiche sarà obbligata a superare delle prove prima di giungere al (terribile) finale. Musicalmente l’EP dà subito l’impressione di volersi staccare dai suoni dell’ottimo predecessore. La voce, già eterea è ancora più estremizzata nel suo ruolo difilo conduttore dei quattro brani. Amore e perdita, distanze siderali e disperazione, sembra di trovarsi in mezzo ad una fitta nebbia ed essere guidati da un’eterea voce.

L’iniziale Pleasure, gemiti e lamenti lontani, spezzati da un’elettronica spigolosa che si ammorbidisce con il secondo brano, Fiery tail, più indulgente e melodico ma sempre oscuro: “You might think I’m torn by failure/
By a vulnerable self/

Is there more to it than flesh?/
Is there a doubt in your heart?” canto disilluso e che nasconde i rimpianti e disillusione di un amore. La penultima Soft Spot in un quasi monocorde accompagnamento ad una disperata richiesta non corrisponde una adeguata risposta che si conclude con il beat circolare di Blindfold: “I’ve seen Enough, enough, enough”, un finale in tutti i sensi.

DENSITÀ DI QUALITÀ: con questo lavoro gli Ofeliadorme non fanno che riconfermare le loro eccezionali qualità unendo parte dei pregi che ce li avevano fatti apprezzare come la voce, gli incroci strumentali ai nuovi elementi(anche se proprio nuovi non sono) spingendo più sull’elettronica che sui ‘classici’ strumenti confezionando un coraggioso e notevolmente maturo mini album. Attendiamo il “nuovo” su lunga distanza per vedere se questa nuova direzione è quella che porta alla definitiva maturità o solo un buon tentativo di inoltrarsi in nuove strade.

VELOCITÀ: profondamente lenta

IL TESTO: “I’ve seen Enough, enough, enough” da Blindfold.

LA DICHIARAZIONE: “Nell’ultimo anno e mezzo è forse venuto meno, o si è molto attenuato, lo spirito più rock e quello più folk, ne è rimasto quel che senti. L’elettronica fa parte dei nostri ascolti, che sono molto vari. Siamo sempre alla ricerca di stimoli e cerchiamo di fare in modo che la musica non si cristallizzi in qualcosa di monolitico.”(infooggi.it)

IL SITO: http://www.ofeliadorme.it

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