NERO – Lust Soul
Genere: garage rock, new wave
Protagonisti: Marco Mezzadri, in arte Nero Kane (voce, chitarra), Daniele De Liberato (chitarra), Enrico Buttafuoco (batteria).
Segni particolari: L’artista milanese può vantare un passato musicale di tutto rispetto: compositore, cantante e bassista della punk band The Detonators ed in quella garage rock The Doggs. Oggi, però, si spoglia della sua veste di rocker puro, per indossarne un’altra più oscura, un mantello nero, come lo pseudonimo che ha scelto per il suo progetto: NERO. Lust Soul è il suo primo album da solista.
Ingredienti: L’anima rock incrocia l’anima più dark, in un abbraccio finale tra amore e morte. Questa è l’anima lussuriosa di NERO: Lust Soul. L’album è una raccolta di poesie rock; poesie sulla vita, quella vera, di un uomo con le sue debolezze e le sue fragilità, i suoi peccati, i suoi sentimenti. NERO appare come un poeta maledetto, ma anche narratore dei drammi comuni a tutti gli uomini: lo smarrimento (l’intro strumentate Death in June), l’amore malato (I’m the sin, No sense of crime), la solitudine (In my town), l’ira (Bitch, Bleeding). Riff scuri, distorsioni, delay, drum machine insieme alla voce profonda del cantante dei Doggs creano un’atmosfera notturna e gelida; la giusta atmosfera per mettersi a nudo, per scoprire prima e combattere poi i propri demoni (Old demons). Un disco estremamente emozionale, che si divide in episodi sostenuti che rievocano il dirty rock degli Stooges (No sense of crime), parentesi di incalzante blues perverso (Bleeding), spinose ballate (In my town che ricorda gli Smashing pumpkins).
Densità di qualità: Traccia dopo traccia, si assaporano sia il dolce che l’amaro della vita. L’essere umano è corpo e spirito, e NERO lo sa bene. Lust Soul racconta la passione viscerale e primordiale dell’uomo fatto di carne, e al contempo riesce a dar voce a quel lato più intimo e dolce della sua anima. Non sorprende, quindi, che il rock sporco e selvaggio (appartenente al trascorso musicale dell’artista) si colori di venature wave oscure. Desolazione, amore romantico e decadente non possono che assumere il suono di un rock violento e cupo, esattamente come in questo disco.
Velocità: Variabile. A brani potenti e ossessivi si alternano vere e proprie ballate.
Il testo: “Tomorrow never comes, what are you waiting for? The sun will rise again for me and you” (da Tomorrow never comes).
La dichiarazione: “Amo definire Lust Soul un diario personale fatto di emozioni espresse sotto l’impeto della necessità. Tutti i brani che compongono l’album parlano strettamente della mia vita e del mio modo di affrontarla. L’amore, la solitudine, il conflitto con il mondo che sta là fuori e la difficoltà di farne parte. Annotazioni fugaci, scarabocchi e momenti più profondi e meditati si susseguono raccontando fondamentalmente una parte di me, di quello che sono e vivo ogni giorno” (Urbanweek, 2016).