Heike Has The Giggles – Crowd Surfing

GENERE: indie-rock, punk-funk, pop.

PROTAGONISTI: Emanuela Drei (voce, chitarra), Matteo Grandi (basso, cori), Guido Casadio (batteria).

SEGNI PARTICOLARI: neanche il tempo di farsi passare il fiatone di ‘Sh!’ ed è già tempo di ripartire. Sì perché il trio ravennate in questo paio di anni non si è mai fermato, ha raggiunto palcoscenici di grande prestigio ed inizia il 2012 con ‘Crowd Surfing’. La cifra stilistica e suoni restano quelli del disco precedente ma con una spruzzata di maturità in più che non guasta. 11 brani, per poco meno di 30 minuti, registrati e mixati da Andrea Scardovi e gli stessi HHTG al Duna Studio di Russi (Ravenna) e masterizzati da Giovanni Versari presso La Maestà Mastering

INGREDIENTI: 5 secondi di ‘I Wish I Was Cool’, pezzo di apertura del disco, per capire che pure questo nuovo HHTG porterà la consueta mitragliata di bpm. Seconda traccia affidata alla consolidata “Dear fear”, singolo in giro da un po’ di tempo che non smette nemmeno un attimo di piacere. ‘Breakfast’ (e più tardi ‘I Don’t Know’) introduce la ventata di innovazione che non ti aspetti (e che un po’ desideri). Emanuela abbandona urletti e inspirazioni nevrotiche in stile Juliette Lewis per lasciar spazio ad una parte vocale più candida, accompagnata da un mood tendente al pop tanto semplice quanto piacevole. Ma ci si facciano strane idee, si torna subito a correre, dritti verso il pezzo di punta del disco nonché title-track ‘Crowd Surfing’ a cui è abbastanza semplice pronosticare un ottima resa live. Bella energia in ‘Repetitive Parts’ e ‘We All’ che non brillano per originalità ma che convincono dal punto di vista dell’intensità. Menzione conclusiva per ‘Time Waster’ che suscita un interrogativo: è possibile non impazzire per una band che tira fuori certi ponti pre-ritornello? Io dico di no.

DENSITÀ DI QUALITÀ: Musiche ed arrangiamenti continuano a strizzare l’occhio a Paramore, Cansei de Ser Sexy, Be Your Own Pet e Juliette And The Licks, che se da una parte non fanno della varietà il proprio punto di forza, d’altro canto divertono e funzionano sempre. Tra le tematiche spuntano i sogni come unica speranza al senso di inadeguatezza, all’incomunicabilità e all’incertezza riservataci dal futuro, raccontati con quel retrogusto ironico che rende il boccone un po’ meno amaro da ingoiare. Pochi fronzoli, zero riempitivi e tanta incisività per giungere rapidamente al punto: poche chiacchiere e muovete quel culo!

VELOCITÀ: Dai 100 bpm in su. Rigorosamente.

LA DICHIARAZIONE: Quando ci viene chiesto a quali band ci ispiriamo non sappiamo mai dare risposte troppo precise, quello da cui cerchiamo di trarre insegnamento è più che altro la capacità di certi artisti di saper sempre essere spontanei.” da una chiacchierata via mail.

IL SITO: Heikehasthegiggles.com

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