Giuradei – Giuradei

GENERE: cantautorato italiano

PROTAGONISTI: Ettore Giuradei, per la prima volta in stabile compagnia di suo fratello Marco (polistrumentista e arrangiatore), sceglie di darsi un’identità di gruppo per un progetto più ambizioso dei precedenti. Ad accompagnare i due fratelli troviamo Alessandro Pedretti alla batteria, Nicola Panteghini alla chitarra e Giulio Corini al basso.

SEGNI PARTICOLARI: àˆ il quarto lavoro di Giuradei o l’album di esordio di un duo? Noi facciamo finta di niente, ci immergiamo senza paura né fretta nei racconti che compongono questo album, contraddistinto da arrangiamenti solidi e sentiti e da una forza ritmica che ne ‘La Repubblica Del Sole‘ e in ‘Era Che Così‘, gli ultimi due lavori di Ettore, era decisamente più attenuata. Spiccano, inoltre, i contributi di Giancarlo Onorato, voce in ‘Continuano A Volare‘ e di Jairo Depedro Zavala (Calexico, Iron and Wine) alla chitarra in ‘Senza Di Noi‘.

INGREDIENTI: Ettore Giuradei sa scrivere canzoni: i suoi album precedenti avevano già mostrato i segni di un talento narrativo, prima ancora che cantautorale tout court, e l’ultima produzione è una conferma. Il merito di questi testi potenti è anche di suo fratello Marco, che si è assunto oneri e onori di gestire tutto il resto, dagli arrangiamenti alla produzione artistica dell’album, lasciando Ettore libero di focalizzarsi su musica e testi. Nessuna votazione all’introspezione, però: è venuto fuori un album disincantato, in cui le vicende personali lasciano spesso spazio ad una critica sociale piuttosto incisiva; mentre il suono si fa più intenso e curato la parola “disillusione” diventa il leit motiv ufficiale dell’opera. In questo disco si parla di amore come sofferenza necessaria, di sconfitte personali e sociali che non si dimenticano, di fame e di passione come antidoti alle incomprensioni a cui tutti siamo abituati.

DENSITA’ DI QUALITA’: La qualità è alta e scorre costante in tutti i brani dell’album, a partire da ‘Mi Dispiace Amore Mio‘ e ‘La Sconosciuta‘ ““ che ricordano Capossela nel suo scegliere il folk-rock per raccontare le bizze dell’amore. I ritmi restano sincopati anche in ‘Sta Per Arrivare Il Tempo‘, che mette da parte i discorsi personali per una narrazione cinica e arrabbiata di quella società che, volente o nolente, ha i giorni contati (“iniziano a tremare le tue gambe grasse, le tue frasi fatte, le tue vacanze al mare e sta per arrivare il tempo“).
I ritmi rallentano in ‘Continuano A Volare‘, in cui un velo di tristezza copre musica e parole, e riprendono nel bel momento rock di ‘Papalagi‘: testo e musica si fanno più cattivi, Giuradei non ha paura di usare un linguaggio più volgare e di andare dritto al punto, nella sua analisi dell’uomo bianco e del suo continuo stupro della terra e dei più deboli. Quei “papalagi” che hanno il cuore di denaro, non conoscono il vicino e lavorano per niente / per avere una rotonda o la video sorveglianza sono il perfetto contraltare del perdente, che “preferisce le supposte verità della sua stanza“. Si arriva alla parte finale dell’album, che contiene due gioiellini: il primo è una cover degli Otto Ohm, ‘Senza Di Noi‘, in cui il reggae del pezzo originale cede il passo ad uno stile alt-country, che dà risalto alla presenza di Depedro alla chitarra; il secondo è ‘Amami‘, che ci ricorda le origini di Ettore e chiude l’album con un racconto dolente ed emozionante di come l’amore sia qualcosa di unico ed in grado di renderci migliori.

VELOCITA’: La mezzora di durata del disco è solo relativa, visto che sfido chiunque a non riascoltarlo immediatamente: è difficile saziarsi subito di queste storie, che mescolano ritmi e velocità diverse con l’obiettivo di non appagare mai.

IL TESTO: “Amami, non è che perdersi / prendimi senza pensare / non è la scuola
che ci può salvare, noi siamo barbari, siamo animali, siamo la gente con la bocca aperta / siam la minestra, l’amputazione, siam la memoria della gente onesta, gli ultimi lampi / mai mai mai /
mai come voi
“ da “Amami“.

LA DICHIARAZIONE: “La realizzazione di questo disco è stata particolarmente sofferta a causa di un mio periodo piuttosto nebuloso. Avrei avuto bisogno di più tempo, perché qualcosa non mi quadrava fino in fondo: fortunatamente Marco ha preso in mano le redini del tutto ed alla fine è riuscito a chiudere il lavoro in modo eccellente“ da un’intervista a Brescia Oggi.

UN ASSAGGIO “Sta per arrivare il tempo”

IL SITO: www.giuradei.it

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