Bonomo – Generale Inverno

GENERE: indie-pop, pop-rock.

PROTAGONISTI: Bonomo, oltre ai vocals, si occupa di quasi tutti gli strumenti presenti sull’album (chitarra, basso, tastiere), gli unici aiuti che riceve sono quelli di Tommy Graziani e Luca Nobile alla batteria.

SEGNI PARTICOLARI: debutto per il musicista tarantino che nel 2002, dopo anni di trasferte musicali in giro per l’Italia, si è trasferito a Cesena, dove ha conosciuto Doktor Zoil e Corrado “Ray” Magalotti, direttori artistici di Tam Tam Studio Recordings, la casa discografica che ha prodotto questo disco.

INGREDIENTI: non c’è nulla di complicato nella musica di Bonomo, anzi proprio la semplicità è l’elemento vincente: se il suo sound è comunque piuttosto radiofonico e parecchi dei suoi pezzi possono avere una buona presa sull’ascoltatore, il musicista di Taranto non porta sostanziali novità al panorama musicale italiano, passando dal rock chitarristico a melodie pop soddisfacenti, fino a qualche inserzione elettronica.

DENSITA’ DI QUALITA’: ‘Il Generale Inverno’ è un titolo che, ovviamente, fa riferimento all’attuale situazione economica e lavorativa all’interno del nostro paese: anche Bonomo, infatti, lavora come operaio e sa perfettamente cosa vuole dire sudare in fabbrica per otto o più ore al giorno per portare a casa i soldi necessari per vivere e conosce le ripercussioni che ciò può avere sulla propria vita. E allora questo disco è pieno di temi di attualità : la morbida ballata acustica dalle tinte folk ‘I Pesci Non Lo Sanno’ parla dell’inquinamento emesso dalle fabbriche (è lampante il riferimento alla sua Taranto), condito da un malinconico paesaggio industriale, l’energica ‘8 Ore Al Giorno’ è più personale e tratta della quotidianità e dei relativi problemi di un comune operaio che lavora duramente, mentre in ‘Insonnia’, dove si possono sentire alcune incursioni nel campo dell’elettronica, Bonomo racconta di un problema molto comune al giorno d’oggi, spesso causato dallo stress della vita moderna. Solo nell’ultima canzone, ‘L’Ultimo Valzer’, il brano più lento dell’album, si trova qualche traccia di romanticismo, condita, però, da evidenti pennellate di malinconia.
‘Il Generale Inverno’, sebbene non porti grandi innovazioni sotto il punto di vista del sound, contiene qualche spunto positivo e alcuni ritornelli a cui è difficile resistere: il risultato è un esordio comunque sufficiente, semplice e onesto.

VELOCITA’: medio-alta, frequenti le accelerazioni all’interno dei pezzi.

IL TESTO: “Cade ancora il sole sulla mia città / splende sulla fabbrica, / fra le ciminiere altissime filtra la sua luce. / Ma il fumo tocca il cielo, / eh già , / ed il veleno il mare abbraccerà “, una pesante denuncia da parte di Bonomo, che non dimentica la situazione attuale della sua Taranto, nell’acustica ‘I Pesci Non Lo Sanno’.

LA DICHIARAZIONE: Bonomo a ‘Sound36.com’ riguardo al titolo dell’album: “Quando Napoleone fece la campagna di Russia fu sconfitto dal “generale inverno”: non combatté contro nessuno, non ci furono battaglie. Semplicemente la sua armata fu decimata dal subentrare del rigidissimo inverno russo. Ho pensato che spesso i nostri fallimenti sono causati dalla nostra incapacità a capire quando fermarsi. Nei brani dell’album la sconfitta (quando c’è) è agrodolce, combattiamo contro un nemico invisibile o meglio, non umano: la propria rabbia, l’insonnia, l’alienazione da catena di montaggio, le leggi della sopravvivenza vestite da storia d’amore, la propria immaginazione//”

UN ASSAGGIO: 'Una Scelta'

IL SITO: Facebook.com/bonomomusic

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