FEDESHUI: un delicato volo a planare
Fedeshui ha il suono di un volo a planare… questo piccolissimo disco è un esordio dal titolo “Ajere” (venuto fuori dalla label campana L’Airone Dischi) che sembra però essere il raccolto di una carriera di vita molto più lunga di quella che ha una donna giovane come lei. E lo sento da “Puortame la” che sembra un antico dipinto rionale alla “Anema e core” e la voce di Federica Caso, questo il suo vero nome, trema e si macchia ai bordi con quelle sfumature di blues – nel senso di vissuto, di presenza, di sentire. È tanto sentito questo lavoro!!! E il dialetto campano poi è sinonimo di quella teatralità dello spirito che davvero non trova eguali. Ecco: Pino Daniele in questo senso ha lasciato fortissime tracce nel pop di tutti i giorni. L’italiano impera nel singolo che segue, “Ornella e Franco”, che al suono di chitarra e voce accosta dei pad e degli archi: l’amore infinito non trova fine, fosse solo dentro le allegorie quotidiane delle piccole cose che sempre resteranno. E qui Fedeshui si fa pop, internazionale, un brano di alt-folk che non sfigurerebbe se messo accanto alle più nuove tendenze (avesse fatto uso di una maggiore elettronica, di quella gelida nordica alla Bon Iver).
Rimbalza al dialetto ma sempre ancorata a questo mood sonoro per “Anema sincera”: ed io volo tra le vellutate fotografie di Gnut quando ascolto tutto questo. E il rinforzo corale della sua voce mi regala aperture davvero importanti. “Domenica in pigiama” è quel pop asciugato e sintetico, capace di accoglierla l’elettronica questa volta. Ecco forse è il momento più debole del disco, quello meno denso di personalità e più aderente a stilemi main stream che un poco omologano ogni cosa. Si chiude l’ascolto, brevissimo come dicevo, con “‘A vuluntà”, perfetta sintesi di tutto: il folk, la sintesi, i vocalizzi riverberati che ci conducono verso nord, suoni di chitarra elettrica appena sussurrati a latere per dare una profondità e poi la voce, sottile, dialettale, a cercare melodie popolaresche dense di tradizione e antichità. È bello assai questo esordio di Fedeshui. Se sia questa la sua linea o meno non lo sappiamo: attendiamo il disco d’esordio, quello sulla lunga distanza.