Farmer Sea – Nobody Listens, Nobody Cares
GENERE: indie rock
PROTAGONISTI: Andrea Sassano (voce, chitarra), Marco Farcito (chiatarra, percussioni, synth), Diego Mirenghi (batteria), Cosimo Princi (basso).
SEGNI PARTICOLARI: Terzo disco per la band torinese, prodotto da Marco Jacopo Bianchi (Drink to me, Cosmo) e registrato tra Torino ed Ivrea. L’album è edito dalla Dead End Street Records, etichetta fondata dagli stessi Farmer sea.
INGREDIENTI: Elementi sonori nuovi rispetto ai lavori precedenti. Nobody listens, nobody cares segna un passo in avanti rispetto al passato. Nessun cambiamento rivoluzionario. L’impronta dei Farmer sea rimane sempre percepibile. Le melodie tipicamente indie rock incontrano ed abbracciano i suoni elettronici dei synth, si colorano di affascinanti sfumature psichedeliche, creando un sound inedito, fresco e profondo al contempo. I suoni sinuosi delle chitarre vibrano grazie ad un uso sofisticato e mai eccessivo del delay, rendendo tutto sobrio ed elegante. Atmosfere molto british, che si arricchiscono di spruzzi di elettronica. Il disco ha un sapore agrodolce, pezzi pacati si alternano ad altri più movimentati. Un velo grigio, un’ombra di inquietudine copre ogni canzone dell’album, anche quelli più ritmici. . I meravigliosi accordi di chitarra di Happines (Ocean space#2) aprono il disco, lasciandosi accompagnare da vibranti battiti elettrici, creando un suono caldo ed avvolgente. Con Nice places si precipita nei lontani ricordi, abbandonandosi a scene di una vita trascorsa, immersi in una quiete sospesa tra il presente ed il passato. Segue Goodbyes (Marvine Gaye Overdrive Blues) ed il suo fresco ritornello ci risveglia dal passato con una ventata di ottimismo e colore. Retrogusto amaro e sfumature color wave in Comes a day che ricorda decisamente un pezzo degli Strokes, per musica e struttura. Atmosfere dilatanti e sognanti, flussi melanconici, in We were amazing e Killers, brano che chiude l’album.
DENSITÀ DI QUALITÀ: Nessuno ascolta, a nessuno importa. Lascia che la brezza soffi sul tuo viso, immergiti nella contemplazione di un cielo grigio, delle sue nuvole che giocano a rincorrersi, che i timidi raggi di un sole fioco ti accarezzino. È questa la sensazione che lascia questo disco. Il perfetto ascolto per la stagione autunnale. Riflessivo, meditativo. Nobody listens, nobady cares è tremendamente malinconico, nostalgico. La giusta colonna sonora per immergersi nei propri ricordi. Un ottimo risultato, per nulla banale, un’efficace formula artistica.
VELOCITÀ: Alternata, ma estremamente fluido e scorrevole.
IIL TESTO: “So tell me what I wish to do without soul and faith…” da Killers.
LA DICHIARAZIONE: “All’inizio per me che scrivo i pezzi, fin dall’inizio era naturale che avessero un significato, soprattutto un significato personale, poi con il tempo, per molte canzoni dei Farmer Sea ho fatto un lavoro di ricerca più per immagini, molto più per aspetti ed elementi visivi” (intervista rilasciata da Andrea Sassano per outsiders, 2013).