Fabio Cinti – Al Blu Mi Muovo

ANNO: 2020
ETICHETTA: Private Stanze
GENERE: songwriter

PROTAGONISTA: Fabio Cinti, al suo sesto album di canzoni inedite, ai quali si aggiungono lavori di varia natura, come quello al fianco di Morgan in sette edizioni di X Factor, l’adattamento di La Voce Del Padrone di Battiato con il quale si è aggiudicato la Targa Tenco, un EP di elettronica sperimentale, e altro ancora.

INGREDIENTI: avevamo definito “massimalista” il precedente album Forze Elastiche, prodotto con Paolo Benvegnù, ma poi c’è stato il menzionato lavoro su La Voce Del Padrone, un adattamento che Cinti ha descritto come “gentile”. La gentilezza è parte anche di questo nuovo album, nel quale gli elementi che compongono gli arrangiamenti si lasciano spazio gli uni con gli altri e mancano la densità e le stratificazioni serrate di quel disco. Già il fatto che questo disco duri 31 minuti contro i 54 del precedente è indice del diverso approccio dell’autore, ma è anche importante mettere subito in evidenza che questo disco non risulta né spoglio o scarno come suoni, né privo di ambizione. È proprio un tipo di ricerca musicale, oltre che di approccio, differente, e qui Cinti sembra molto interessato all’effetto degli spazi vuoti, che lasciano campo libero alle suggestioni create dalle armonie tra gli strumenti, mentre prima la pienezza delle suddette armonie occupava già tutto. I testi si adattano bene alle caratteristiche della parte musicale, risultando quasi tutti legati a sensazioni che restano nella sfera personale dell’autore, senza che esse servano da spunto per riflessioni a più ampio raggio.

DENSITÀ DI QUALITÀ: un autore che dichiara, senza mezzi termini, di aver “perso la spinta per continuare a scrivere, soprattutto perché ogni cosa che leggevo e ascoltavo mi sembrava confezionata per un social, per uno spot. […] Di fronte alla potenza incredibile e spaventosa della Natura, l’impulso non mi pareva fosse più quello di cercare i movimenti dell’anima e del cuore, ma piuttosto quello di scattare la foto nella giusta angolazione che, con una frase a effetto e senza troppo senso (pensare distrae), generasse almeno un centinaio di like”, e poi decide comunque di andare avanti e tira fuori un disco così onesto nel suo essere sentito e genuino senza la ricerca di alcun effetto speciale, merita un applauso, perché la missione di cercare i movimenti dell’anima e del cuore è decisamente compiuta. Questo disco rappresenta davvero la potenza incredibile e spaventosa della Natura, visto che essa si sprigiona, al di là di quando si verificano i fenomeni naturali, proprio grazie agli adeguati spazi lasciati tra un elemento e l’altro, e non è interessato ad alcuna giusta angolazione, ma solo ad essere chiaro e diretto. Con questo disco, Cinti si conferma un battitore libero della canzone d’autore italiana, capace sempre e comunque di seguire solo ed esclusivamente gli impulsi che gli vengono da dentro e di dar loro una forma impeccabile e capace di toccare emotivamente anche gli ascoltatori.

  • 8.1/10
    Voto - 8.1/10
8.1/10

Giudizio riassuntivo

Cinti si conferma un battitore libero della canzone d’autore italiana, capace sempre e comunque di seguire solo ed esclusivamente gli impulsi che gli vengono da dentro e di dar loro una forma impeccabile e capace di toccare emotivamente anche gli ascoltatori

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