Verlaine – …e ti proteggerò dal jazz
PROTAGONISTI: Andrea (viola, tastiere, cori); Cito (Chitarre elettriche e acustiche, piano, tastiere); Chiodo (batteria, loop station); Dani (voce, testi, chitarre elettriche, rumori); Giorgio ( Chitarre elettriche e acustiche, ukulele); Mauri (basso e cori); numerose collaborazioni tra cui Ilaria D’Angelis degli A toys orchestra per i cori e come seconda voce in ‘Garrincha‘.
SEGNI PARTICOLARI: “Orchestrina scalcinata ad assetto variabile”, per definizione. Colpisce l’immediatezza del ritmo e dei testi che pur nascondendo al loro interno qualche ammissibile sconcezza, non risultano pesanti anche dopo numerosi ascolti. L’idea di protezione, oltre che dal titolo, la si evince dai caschi a bolla dentro cui i due personaggi di spalle in copertina sembrano muoversi. Non è un disco politico anche se lascia intendere un certo tipo di percorso artistico vicino alle persone più umili e che cercano di sopravvivere in un quotidiano di lotte e rinunce.
INGREDIENTI: ‘Respirare‘ è il singolo scelto dalla band per presentare l’album, al suo interno ci sono tutte le tipicità che contraddistinguono i Verlaine: uno scorcio di vita quotidiana, connotata da aggettivi che fanno intendere problemi che vanno oltre la coppia e dei sogni che vengono strozzati da problemi economici, ma il messaggio è limpido: “sai ti dico che non me ne frega niente io ti voglio bene“. Non per questo le altre tracce sono di livello inferiore ma ‘Respirare’ sembra quella che di contaminazioni ne ha ricevute in minor quantità . Da cui il futuro dei Verlaine può essere visto sulla base di queste note.
DENSITÀ DI QUALITÀ: la voce di Dani ricorda vagamente nel cantato quella di Dimartino, per tonalità e genere musicale ma non ne è un emulo,lo stile Verlaine emerge con prepotenza. Le contaminazioni presenti nelle tracce, principalmente in forma di sottofondo musicale o accompagnamento, lasciano intendere che i Verlaine sono sensibili al particolare ambiente e momento congiunturale in cui vivono e suonano in Italia – e da questo sono toccati – ma che riescono allo stesso tempo ad essere ‘voce fuori dal coro’ e così distinguibili con un timbro proprio. In questa forma di contagio in cui si riconoscono pezzi famosi della discografia italiana classica in forma di cover, passaggi sonori dal cantato in prima persona al coro di sottofondo e diversificate collaborazioni che ne costituiscono il valore aggiunto. Il disco è particolarmente godibile anche da un pubblico variegato e che non necessariamente conosce i testi a memoria per apprezzarne il talento: in questo senso, i live dei Verlaine sono da considerare imperdibili.
VELOCITÀ: 33 minuti molto godibili, con il rischio di loop sul vostro lettore causa dipendenza
IL TESTO: “Il problema lo so è tutto qui occidentale / un benessere falso sovrastrutturale / solo leggendo Osho lo potrai capire / siamo l’ombra dell’ombra dell’ombra del sole / la Corea l’Algeria l’Iran e il nucleare / la tendenza di tutti a sottovalutare / perché non mandiamo Branduardi a suonare saran tutti sereni e tranquilli lo so / perché non ti avvicini e mi chiami per nome / sai troppi vestiti vestiti ci fanno ammalare / non so cosa dire non so cosa dire / sto solo pensando mi piace scoparti un bel po’“ da ‘Branduardi in Iran‘.
LA DICHIARAZIONE: Più d’uno di sarà chiesto il perché di questo titolo e in particolare perché proprio il jazz. L’idea nasce da uno scambio di battute che i Verlaine riportano così:
LEI con un sorriso così largo da apparire quasi spietato: “grazie… sembri determinato. Qual è il tuo piano?“
LUI: “Riparerò il tetto, ti terrò lontana dagli uomini con le agende di pelle e i diplomi di gestione del tempo, da chi è troppo occupato a tenere i piedi all’asciutto e sputa controvento. Ci attrezzeremo per affrontare i venti freddi in una preghiera di ininterrotta sincerità , impareremo a tollerare una certa dose di ottimismo. Ti ricoprirò di complimenti davanti a un mare che non è mai stato più blu di così… e ti proteggerò dal jazz“.
Possono stare tranquilli gli amanti del jazz e gli organizzatori di manifestazioni legate a tale musica: i Verlaine non ce l’hanno con nessuno, è soltanto una delicata battuta. Dal mondo del jazz ereditano più vizi che virtù, ma è proprio questo lato a farli amare.
UN ASSAGGIO Respirare
IL SITO: verlaine.it