Dimartino – Non Vengo Più Mamma

GENERE: cantautorato italiano

PROTAGONISTI: Antonio Dimartino, cantante palermitano giunto alla terza fatica pubblicata con il suo nome. La produzione è affidata a Picicca Dischi e vede Dario Brunori in cabina di regia.

SEGNI PARTICOLARI: il buon Dimartino sceglie la forma dell’EP per dare vita ad un interessante progetto multiforme, in cui la musica e le parole solo sono una parte di un disegno più complesso, realizzato con il supporto Igor Scalisi Palminteri: l’artista (conterraneo di Di Martino) ha infatti disegnato dodici tavole, in cui si dipana una storia dolce-amara che fa da base ai sei pezzi che compongono l’EP. L’unico supporto fisico con cui Non vengo più mamma è disponibile al pubblico è il vinile, quasi a sottolineare l’importanza della fisicità del lavoro messo in atto.

INGREDIENTI: Visto che Sarebbe meglio non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile è stato uno degli album più importanti del 2012, l’attenzione nei confronti di Dimartino ha avuto il tempo di crescere, e non poco. Erano in tanti, quindi (compresa la sottoscritta), ad aspettarlo al varco. Ecco che Non vengo più mamma arriva a mescolare nuovamente le carte in tavola, com’è giusto che sia da parte di un cantautore che ha appena iniziato a raccontare le sue storie. Abbiamo stavolta a che fare con un vero e proprio concept album (e gli appassionati di De André non potranno che sorriderne) che parte da un tema a tinte fosche “la dolce morte” per riflettere sulla questione del “poco prima di partire“, provando a dare una risposta ad un’impegnativa domanda: l’anima sopravviverebbe lo stesso senza più un corpo ad ospitarla? E come ci si sente al momento di staccarsi dalla vita terrena?

Si inizia con la negazione della realtà , si chiude con l’addio. “Bacerò un astronauta / per avere un contatto con le stelle, con l’assenza di gravità , per sentirmi più lontano da voi/ dal traffico, dai letti comodi, da me“: l’album si apre con “No Autobus” – che è un bel brano pop in continuità rispetto ai primi due lavori. Si chiude con ‘Non torneremo più‘, un pezzo in cui l’incedere del basso si fa carico delle sensazioni lasciate dal racconto della storia. Non c’è dolore, nell’addio dei due ragazzi, solo un ritmo incessante che toglie il fiato. In mezzo troviamo brani senza parole, brani senza rime (‘Scompariranno i falchi dai paesi‘ è un lento racconto recitato che mette i brividi) e racconti in cui parole e musica si rivelano davvero riusciti (‘Piangi Maria‘ è forse il pezzo migliore dell’album). Provando a ricercare un nume tutelare, è quello di Mr Battiato il primo che ci viene in mente: tanto per i temi, quanto per le musiche rarefatte e l’atmosfera messa in piedi, siamo portati a pensare che il punto di riferimento nella produzione sia stato proprio il maestro siciliano.

DENSITA’ DI QUALITA’: Maria e Claudio sono due adolescenti che condividono spazi (la scuola, la biblioteca), libri e pensieri. Anzi, uno solo: “come si superano i limiti che ha il nostro corpo?” questa la domanda che muove i due giovani, che discutono su quanto sia semplice, in fondo, abbandonare le cose terrene se poi restano i ricordi ed i sentimenti: da qui la decisione di acquistare un kit “un semplice pacco da 37 euro che permette di morire senza soffrire” per provare subito la sensazione di distaccarsi dalla propria dimensione terrena ed essere solo emozioni, sogni e pensieri. àˆ questa, in breve, la trama sottesa all’EP, che racconta lentamente l’incontro e la presa di coscienza dei due ragazzi: le tavole disegnate servono a contestualizzare, a portare il segno con il dito e a sapere sin da subito come andrà a finire, verso la caduta lieve e senza ritorno.
Se questa è la storia di fondo, per quanto riguarda il risultato dei singoli brani l’elemento di sostanziale novità rispetto alla produzione precedente sta nelle musiche: Dimartino prende in prestito synth e suoni sincopati per realizzare un’opera parecchio diversa rispetto agli album precedenti, che arriva persino a mettere da parte le parole (in ‘Il corpo non esiste‘). Quello che importa, però, è che “nell’ottica di una forte volontà di cambiamento e al netto di qualche incertezza nel complesso dell’album“ lo stile Dimartino è sempre riconoscibilissimo. E ce ne compiaciamo.

VELOCITA’: non è proprio un album estivo, questo, e l’evidente discronia che si riflette su chi ascolta “magari sotto al sole, al mare o semplicemente all’aperto” rende l’EP più lungo di quanto non sia effettivamente. Tranquilli però, né il jet leg né l’album vi toglieranno il sonno: una volta assimilato lo percepirete come un unico lungo brano, da ascoltare in loop.

IL TESTO: “Questa stanza non ha più pareti / ci siamo solo io e te, belli come aeroplani poco prima di partire” da ‘Non torneremo più‘.

LA DICHIARAZIONE: “Un disco in vinile? Perché mi piace il fatto che la musica si possa ancora toccare, è bello lo sforzo che deve fare l’ascoltatore, quello di prendere il vinile, inserirlo in un giradischi ed ascoltarlo. Ed è un lavoro diverso dalle cose che ho fatto, negli ultimi tempi mi sono appassionato di elettronica e ho voluto portarne un po’ in questa cosa. Le facciate del vinile comprendono un fumetto che parla del suicidio di due ragazzi, che avviene tramite un kit per la morte dolce. E’ una cosa che esiste realmente, se vai su internet, lo trovi facilmente e costa solo 37 euro. Questa cosa mi è sembrata assurda e ci ho voluto scrivere una storia.” da un’intervista a fanpage.it.

UN ASSAGGIO ‘No autobus’

IL SITO: antoniodimartino.it

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