DIGIOVANNI – La seconda prima volta

ANNO: 2024

GENERE: canzone d’autore, rock, elettronica, pop

LABEL: La Rue Music Records

INGREDIENTI: prendete un po’ di Proust, mescolatelo bene ad una buona spruzzata di esistenzialismo francese, spalmate sul tutto una cucchiata di canzone d’autore aromatizzata al rock e all’elettronica tipicamente anni Novanta: ne deriverà l’impasto tenace e allo stesso tempo (orgogliosamente) fragilissimo del disco di debutto di Digiovanni. Un melpot riuscito di direzioni diverse, ma in equilibrio perfetto per tutta la durata del disco.

PROTAGONISTI: Le dieci tracce di DIOGIOVANNI celano una concreta attenzione ai problemi e ai quesiti più ricorrenti della vita, nella ricerca di un centro di gravità semi-permanente che permetta all’artista (e all’ascoltatore) di convivere con i propri dubbi, che le proprie domande prive di risposta. Il protagonista principale del disco è il concetto di tempo: nella durata materiale di una qurantina di minuti, si annida il senso di un album che vuole riflettere sulla dimensione onirica e materiale del “passaggio”, nel tentativo di trovare un freno a questo costante e continuo franarci addosso.

DENSITA’ DI CONTENUTO: l’ascolto scorre piacevole, aiutato da scelte timbriche ed espressive davvero di spessore: il lavoro di produzione ha saputo valorizzare la resa di un disco che possiede la sua forte complessità, facendone smussare gli angoli attraverso un processo di “labor lime” che non ha “semplificato” ma piuttosto arrotondato la complessità del disco, rendendolo apprezzabile a tutte le latitudini d’ascolto. Brano preferito: “In piedi sopra il mare”.

VOTO: 7 e mezzo.

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