Chiara Effe – Via Giardini
ANNO: 2023
LABEL: Indipendente
GENERE: canzone d’autore, folk, pop, musica mediterranea
INGREDIENTI: Chiara Effe è un nome che, chiunque abbia un poco dimestichezza con la scena nazionale, non può non aver incontrato sulla propria strada; cantautrice dotata di attributi importanti come le canzoni che scrive, di certo alla base della sua preparazione (e quindi della “cottura lenta” di “Via Giardini”) c’è una storia poetica che parte da De André e arriva alla narrativa contemporanea, riscontrabile nel respiro fresco e dinamico di una scrittura a metà strada tra l’alto e il popolare. Un melpot efficace, che finisce con il conquistare fin da primo ascolto.
PROTAGONISTI: come nei migliori dischi della tradizione cantautorale, anche “Via Giardini” possiede i propri eroi, simboli di una ricerca esistenziale che attraversa la Sardegna e la collega alle città sabaude, che confonde la poesia di un Poeta di Pietra e la bellezza del calcio di Gigi Riva, centellinando le parole per scegliere le più adatte a raccontare una danza che si muove sulle onde del mare, mozzando il respiro anche ai pesci.
DENSITA’ DI CONTENUTO: a colpire in “Via Giardini” è certamente la coerenza compatta di un’impianto narrativo che sembra voler raccontare la quotidianità un po’ soporosa e sognante e allo stesso tempo improvvisamente dinamica e irrefrenabile di una sensibilità rara, alla ricerca di un posto da chiamare “casa” nell’affannata costruzione di nuove fondamenta, sì, ma dal cuore antico – come l’isola che Chiara porta nel cuore. C’è un ritmo che non cala mai, nelle dodici tracce del disco, ed esalta il piglio a tratti “stornellante” di un album che non si concede passi falsi, muovendosi con leggerezza su mondi musicali distanti e mai così vicini ed efficaci nel raccontare il prisma di rifrazione che pare illuminare la seconda opera di Chiara Effe. Un cammino che si eleva verso l’alto, liberandosi di pesi e zavorre che il mercato di oggi avrebbe potuto far gravare sulla libertà espressiva della Effe, confermando così la necessità creativa di una delle poche, vere cantautrici del nostro amato e odiato Belpaese.
VOTO: 8 e mezzo