Bombay – Canzonissime
ANNO: 2024
GENERE: cantautore, indie
LABEL: autoprodotto
INGREDIENTI: Una carriera magari un po’ sottotraccia ma assolutamente coerente quella di Bombay, creativo cantautore romano con una tendenza alla malinconia stemperata spesso da una certa ironia, qui e là un po’ amara. Tutto questo si convoglia in modo omogeneo in “Canzonissime”, quinto album sfornato in soli dieci anni, in totale controtendenza con quello che la legge dello streaming detterebbe. Ma ascoltare in sequenza le dodici canzoni dell’album spiega perfettamente le motivazioni di raccogliere tutte insieme questi brani.
PROTAGONISTI: il cantautorato romano, interpretato però in modo molto personale, al di là di qualche influenza e di qualche citazione (un po’ di Venditti, un po’ di Rino Gaetano che non guasta mai, qualche altra influenza più recente tipo Gazzè). Molto senso autobiografico, che emerge soprattutto in brani come “Meduse”. Ma anche, curiosamente, quando Bombay parla di altri, tipo “Pensami sopra una nave” (che parla di suo cognato, un po’ come Springsteen con “The River”) o “Giuro non avevo capito”, storia triste della fine di un amore “carpita” a un amico. Tutto reso e raccontato con vicinanza ed empatia.
DENSITA’ DI CONTENUTO: Densità ce n’è parecchia, in un disco piuttosto vecchio stile per struttura, anche se molto agile e contemporaneo nei suoni. C’è anche una chitarra, quella di Riccardo Pasquarella, che non fa mai mancare il proprio apporto e la propria costanza. Pasquarella ha anche collaborato a produzione e arrangiamento con Bombay, la cui voce ora oscilla ora si distende, ma si fa sempre trovare al proprio posto e non cerca mai di strafare. Il risultato è un disco compatto, avvincente, che incuriosisce molto. Brano preferito: “Meduse”
Voto: 7