Boetti – Blue

ANNO: 2021.

GENERE: Elettronica, pop, rock.

ETICHETTA: Indipendente.

PROTAGONISTI: Protagonista indiscussa di “Blue”, il disco d’esordio del duo pratese Boetti, è la rabbia sana che deriva dalla riflessione e dalla consapevolezza. I testi del disco, in effetti, sembrano centrare efficacemente l’obbiettivo caustico del duo, quella di una generazione (alla quale Boetti appartiene) incapace di risolvere la propria irrimediabile vocazione all’apparenza e all’immobilismo. Gioventù bruciate e parole di fuoco: questi, in effetti, sembrano essere gli ingredienti centrali (di cui parleremo poco più avanti) di “Blue”.

INGREDIENTI: Ci vuole coraggio, oggi, per tirare fuori dal cilindro un disco efficace e denso come “Blue”, sopratutto nell’era della semplificazione pop. Il mainstream e l’orecchiabilità da hit parade non sembrano comunque esulare del tutto dal lavoro di Boetti, che riesce a coniugare la matrice rock del proprio linguaggio (il disco è stato realizzato insieme ad Andrea Pachetti, storico producer di Zen Circus, Emma Nolde, Bobo Rondelli e Dente) al lirismo melodico di canzoni che si fanno divorare, divorandoti. Insomma, un ottimo connubio che certifica la caratura qualitativa di un disco ben suonato e prima ancora ben pensato e scritto. Cantautorato rock allergico ad ogni forma di posa e retorica.

DENSITA’ DI QUALITA’: Nelle otto tracce dense di “Blue” si affastellano immagini diverse, evocando mondi distopici solo agli occhi di chi non sa guardare la realtà. In effetti, il catalogo di “Boetti blue” sembra raccogliere in un unica traccia tutte le invettive del duo, lanciate contro il muro solo apparentemente indistruttibile dell’ignavia contemporanea; la scelta del parlato, su questa traccia, conferma l’urgenza poetica (quasi declamatoria) di Boetti, facendo da contraltare alle più melodiche e “catchy” “Golden Boy” e “Loreto”. In generale, la tensione sembra non calare mai in una rincorsa a perdifiato che dura per tutto l’ascolto del disco, lasciando l’ascoltatore a bocca aperta nel tentativo di ritrovare quel respiro che, attraverso l’incendio delle coscienze, “Blue” riesce a spezzare a colpi di rock’n’roll. Sarà bellissimo ascoltarli dal vivo: la presentazione in live-streaming del disco, avvenuta poche ore prima della pubblicazione, conferma la sensazione di trovarci di fronte ad un progetto che farà parlare di sé; non solo attraverso la proposta musicale, ma anche mediante una dimensione performativa che, oggi più che mai, abbiamo necessità vitale di riscoprire.

VOTO: 8 e mezzo.

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