Aucan – Stelle Fisse

Genere: Intelligent Dance Music

Protagonisti: Jo Ferliga (voce, sintetizzatore, tastiere, chitarra elettrica,  e campionatore); Francesco D’Abbraccio (effetti musicali, chitarra elettrica e sintetizzatore); Dario Dassenno (batteria).

Segni particolari: Stelle Fisse è il quarto album in studio dei bresciani Aucan. Il genere musicale della band si è evoluto negli anni dal post-techno e post-rock per arrivare a confini ambient e IDM. Gli Aucan hanno calcato numerosi palchi in tutta Europa e questo disco sembra creato proprio per una dimensione live.

Ingredienti: Nel momento in cui la luce sembra filtrare tra l’arcobaleno oscuro, il dottor Jekyll esce dagli schemi preconcetti di un genere collaudato. Sono due le ragioni che rendono gli Aucan uno dei gruppi cruciali del genere elettronico nostrano: in primis, il loro avere ideato una formula sonora divenuta matrice e termine di paragone – nonostante la giovinezza del progetto – per svariati discepoli; in seconda battuta l’essere stati – attraverso l’etichetta La Tempesta International – l’ariete che ha consentito a questo genere di irrompere nelle classifiche musicali d’Oltralpe. Ma, alla band bresciana fondata nel 2007 vanno riconosciuti altri meriti: per esempio, l’aver predicato con massima coerenza un verbo electro concreto e positivo; l’aver inanellato, restando sempre con la stessa formazione, una discografia qualitativamente ineccepibile, senza cadere eccessivamente nella ripetitività degli schemi. Al di là di ogni altra considerazione, agli Aucan va eretto un monumento, sorretto da una solida base di canzoni travolgenti e subito orecchiabili. Probabilmente, il limite è quello di non essere un genere per tutti. Oltretutto, se si pensa che spesso le esibizioni live si svolgono quasi al buio, risulta chiaro che il fruitore ultimo di questa musica è un pubblico abituato a locali dove si suona dance-music.

Il brano Disto, scelto per il lancio promozionale, non è probabilmente il miglior episodio di questo lavoro, ma riesce in ogni caso a incanalare l’ascoltatore nella giusta direzione, colpendo come un fulmine a ciel sereno. Grime 3 è il pezzo che più di ogni altro salta all’orecchio di un ascolto più attento, grazie a un suono di straordinaria incisività. In esso, l’attitudine danzereccia emerge in maniera prepotente e inarrestabile. Difficile dare un giudizio sui testi che risultano ripetitivi e celati dai forti effetti discorsivi cui la voce di Ferliga è sottoposta. Friends appare in questa ottica la canzone da ascoltare in maniera più rilassata. Per un attimo Above your head ci cala nelle sue prime battute in una dimensione da rock progressivo e ipnotico, chiaramente riportato ai giorni nostri e allo stile della band. C’è anche lo spazio per un pezzo ruffiano, che in questo caso mira ad accaparrarsi nuovi adepti con background ambient, lasciato a Cosmic Dub che chiude questo lavoro di pregevole fattura.

Densità di qualità: Come accaduto con il precedente Black Rainbow il sound degli Aucan rimane ricco di synth e macchine elettroniche, mentre l’intento di rendere la propria musica più ‘umana’ sembra venire meno relegando la parte vocale all’utilizzo in abbinamento con hardware dedicato. Mentre, il lato strumentale con le chitarre e la batteria sembra restare, quanto meno, sui livelli importanti dell’arcobaleno nero. Questo prodotto merita un posto d’onore, a dispetto dei più intransigenti puristi del genere, tra le proposte più atipiche e stimolanti del movimento.

Velocità: 10 pezzi abrasivi e urticanti, di ottima fattura.

La dichiarazione: “Translating to ‘fixed stars’, ‘Stelle Fisse’ is an ode immersed in outer space ambience – a nod to the permanent things in life, points of reference that never move away” da Aucan.

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