Amari – Scimmie D’Amore

GENERE: indie-pop in italiano.

PROTAGONISTI: Dariella (voce, chitarra), Pasta (voce, tastiera), Cero (basso elettrico, synth), Marcapiano (chitarra, synth), Enri Colibrio (batteria).

SEGNI PARTICOLARI: friulani di Udine, alcuni membri della band sono anche a capo dell’etichetta che li produce, la Riotmaker (che ha fatto uscire i dischi di Scuola Furano e Ex-Otago, per fare due nomi). Dopo varie mutazioni, dal post-rock all’hip-hop, gli Amari sembra abbiano trovato un ottimo equilibrio stilistico col precedente ‘Grand Master Mogol’ (2005, tra i dischi dell’anno per ‘Indie-Rock.it’), di cui ‘Scimmie D’Amore’ è il naturale seguito.

INGREDIENTI: le melodie super-pop di ‘Grand Master Mogol’ si arrotondano ancora di più, se possibile. Confermato anche il connubio con quell’elettronica da cameretta che aveva fatto la fortuna dell’album precedente. Prende il sopravvento la forma-canzone vera e propria, i testi si fanno mooolto più personali, tanto che in alcuni momenti può anche venire in mente il termine ‘cantautorato’.

DENSITA’ DI QUALITA’: lo ascolti la prima volta e dici: “Caspita, che bello!” Lo ascolti qualche altra volta e si insinua il dubbio che gli Amari abbiano troppo semplificato, che si accingano a fare il salto della quaglia passando dalla parte mainstream più bieco. Ma dopo qualche altro ascolto ancora, arriva una sorta di ondata ‘di ritorno’, che ti fa notare particolari sino ad allora nascosti, mentre le canzoni continuano a piacerti molto. E allora realizzi che ‘Scimmie D’Amore’ è bello e basta, inutile porsi troppe domande. Vero, gli Amari puntano a fare il botto con questo disco, e, detto tra noi, se lo meriterebbero anche. Ma lo fanno con classe ed eleganza, con un suono che ormai è tutto loro ed è già un marchio di fabbrica, con una maggiore compattezza e maturità. E con una manciata di canzoni che potrebbero divenire tutti singoli, capaci di convincere gli Zero Assoluto a cambiar mestiere, se solo avessero medesimo spazio sui media nazional-popolari. Difficile dire quali sono i brani migliori, perché i 9 presenti qui son tutti degni di nota. Ma come saprete, siamo dei romanticoni, e ’30 Anni Che Non Ci Vediamo’ ci fa battere forte forte il cuore.

VELOCITA’: disco per metà da soleggiato pomeriggio primaverile, per metà da uggiosa giornata autunnale. In entrambi i casi non viene da andare a ritmi forsennati.

IL TESTO: “Se giocassimo a nascondino come non abbiam mai fatto / Se giocassimo a pallone senza toccarci ma in contatto / Se giocassimo col dolore senza risentirne affatto / Se giocassimo e basta”, da ’30 Anni Che Non Ci Vediamo’.

LA DICHIARAZIONE: Dariella a ‘Rockit’: “Per sputare fuori molte delle parole che danno vita a questo disco sono state versate parecchie lacrime e credo che si senta.”

IL SITO: Farraginoso.com, oppure Myspace.com/gliamari, oppure ancora Riotmaker.net

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