Qualunque – Mafalda, il Meteo e Tutto il Resto
GENERE: indie-rock
PROTAGONISTI: Luca Milani (voce e basso), Carmine Esposito (chitarre), Francesca Remigi (batteria)
SEGNI PARTICOLARI: guardi sul Facebook di Qualunque e ti trovi le indicazioni: “un rock molto triste” e “musica per fessi”. Io non so cosa abbia fatto Luca Milani prima di questo suo progetto, però posso dire che Qualunque lo è di nome, ma non di fatto. Sappiatelo.
INGREDIENTI:chitarra-basso-batteria. Il terzetto delle meraviglie. Al servizio di canzoni che sanno di anni ’90, che sanno di sconfitte e risalite, o forse no, le risalite non ci sono, perchè starci male ti fa sentire vivo ed è una sensazine bellissima. Un po’ di tempo fa c’erano giovincelli col ciuffo sugli occhi, le unghie nere e vestiti prettamente scuri che si definivano emo: Luca con l’ombrello rosso, la giacca blu e gli occhi non nascosti dai capelli è più emo di tutti quei ragazzi che si definivano tali. Basta ascoltare le sue parole. E la sua musica. Così scarna, diretta, immediata, con queste chitarre vecchio stampo, che partono forte ma sanno anche trovare l’arpeggio e sincerità a fior di pelle.
DENSITÀ DI QUALITÀ: Qualsiasi persona può provare quello che si ascolta in quest’album: le paure, le ansie, le colpe, le amarezze, i pensieri sbagliati, le tristezze, le speranze disilluse, sì sono proprio quelle di tutti. O di qualunque. Con la Q maiuscola o minuscola fate voi. Ne nasce un disco in cui sembra che tutto prenda una brutta piega, un pugno dietro l’altro, rapporti personali che fanno male, perchè alla fine tutto gira intorno a questo e quando va male, beh, anche il sole diventa “una rottura di coglioni”. Un disco in cui c’è la classica ballatona e il classico pezzo più suonato carico, un disco in cui non c’è niente di nuovo musicalmente se pensi a una certa scuola americana, tanto per dire, ma che non riesci a piantare li. Un disco snello e veloce nel minutaggio. Un disco che ti fa ripensare a quanto possa essere brutta la domenica. Un bel disco. E, a un certo punto, fa pure capolino questo pensiero: se invece fosse questa la vera normalità? Se fosse che Qualunque ha il coraggio di sbatterci in faccia il fatto che le canzonette dove va tutto bene sono quelle che sono fuori rotta? Io penso di si. Bene e allora preparatevi a fare un tuffo in qualcosa di reale, in qualcosa che fa anche venire i lacrimoni, e se non piove tutti le vedranno quelle lacrime. E poi Luca venera Edda (vedersi la sua cover di Saibene sul web), non crediate che non si senta e non è affatto un male. Un (bel) disco emo. Io lo dico e non lo nego.
VELOCITÀ: Mai eccessiva.
IL TESTO: “Febbraio è imminente, cosa porterà, sole e altro sole, io voglio star male, ma non nevica…” da Domenica.
LA DICHIARAZIONE: “Siberia è il lentone del disco. Non poteva che essere la mia preferita. Ho una predilizione verso questa traccia anche per via del testo, molto fitto e pieno di concetti, molto libero sulla chitarra minimale in sottofondo, mi piace!”