Nuovi singoli: Ciulla, Giglio, Ellen, Margano
Nell ultime due settimane, sono usciti alcuni singoli che hanno attirato la nostra attenzione e ci sono decisamente piaciuti. Facciamo, quindi, volentieri una raccolta di queste canzoni e di come esse vengono presentate, per chi se le fosse perse.
Ciulla – Distante
Come ci si avvicina all’eternità? Risposta complicata: l’eterno è un concetto senza forma e, quindi, difficilmente spiegabile. È, semmai, un qualcosa da associare a un sentimento o alla percezione di esso che dura nel tempo pur cambiando luogo, forma e sostanza. Un concetto quindi libero dalle mode e dal vivere qui e e ora.
“Distante” è una canzone per quegli amori che non finiscono, che non vivono di riflettori e che, per nutrirsi, non hanno bisogno di altro se non di se stessi.
Giglio – Piccole Ferite
”Piccole Ferite” è un omaggio a uno dei miei album preferiti, “Una Donna per Amico” di Lucio Battisti. La produzione di Paolo Caruccio riprende le atmosfere del pop italiano della fine degli anni settanta, mentre il testo evoca il senso di inadeguatezza amorosa tipico delle canzoni di Mogol. “Piccole Ferite” è il risultato di un percorso di autoanalisi che mi ha fatto giungere alla conclusione che per stare bene con gli altri l’unica soluzione è quella di accettare le proprie paure e ferite.
Ellen – Finché Dura
Succede tutto così velocemente, una gara contro il tempo che vede i rapporti umani come ultimi classificati. Una realtà iper-connessa in cui è sempre più difficile riuscire ad incontrarsi davvero, riuscire a riconoscersi guardandosi negli occhi e sentendosi davvero vicini.
“Finché dura” vuole essere un invito a prendersi per mano ed uscire, uscire dalla stanza, dall’illusione della vita perfetta, da se stessi, dalle risposte obbligate, dalle relazioni che sono diventate rami secchi di un albero che va potato per far crescere fiori nuovi e amori forti.
Margano – Nomade
”Nomade” è il racconto della mia vita, una sorta di diario di bordo. Se le strofe indicano in ordine cronologico i vari luoghi in cui ho vissuto mettendone a risalto le immagini che più mi sono rimaste impresse, il pre-chorus e il ritornello invece esplorano la sensazione di alienazione che a volte si prova quando sin da bambini si vive una vita da nomade, fatta di viaggi, gusti, cambiamenti, adattamenti, incontri e addii. Si parte a Tula in Messico, poi ci si sposta a Puerto La Cruz in Venezuela, per poi trasferirsi a Doha in Qatar e alla fine tornare spaesati in Brianza.
Questa volta la canzone è movimentata, con un sound pop ma allo stesso tempo quasi tribale, caratterizzato da un persistente riff arabeggiante di chitarra, affiancato da clap spagnoleggianti e suoni etnici che vogliono trasportare l’ascoltatore in questo itinerario, come se stesse vivendo insieme a me quel vortice di esperienze fatte di instabilità e continuo cambiamento.
“Nomade” è il mio modo di dare voce alle esperienze che ho sempre e solo potuto condividere con una manciata di persone e nonostante sia estremamente autobiografica vuole essere un inno per tutti i TCK (third culture kids) che hanno vissuto da nomadi come me.