Roccia Ruvida: i Megaride
Si in qualche modo è vero che lo Stoner ha mille facce diverse. Ed è vero nel mio sentire che la loro è una di quelle assai ricche di intelligenti soluzioni di “mercato” se vogliamo, visto che tanto pop entra nelle pieghe di questo primo disco, tutto napoletano, dei Megaride, stoner rock band che pubblica un disco esemplare come “Mo'”… e lo pubblicano anche in vinile. E comunque, intelligente anche l’ironia (napoletana ovviamente) con cui scartano l’essenza di alcune domande. Anche qui: a Spotify tutti cedono il fianco, per un motivo o per l’altro.
Stoner… crossover… rock americano… non trovo etichette che vadano di moda. Come a dire: tutta musica che non ascolterà nessuno… o sbaglio?
L’importante è che venga ascoltata dai nostri genitori e da zia Antonietta, anche se nel loro piccolo preferiranno sempre il suadente charme di Claudio Baglioni alle chitarre elettriche dei propri figli.
Che poi di innovativo non trovo niente… certo qualcuno direbbe che non è una regola… ma alla fin della fiera, la personalità allora dove sta se ricalchiamo orme già fatte?
Magari ripercorressimo orme già fatte! Saremo già super ricchi a questo punto no?
Che poi anche la copertina sinceramente me la sarei attesa da un disco simile… come a dire che sono soluzioni già fatte…
A Napoli si dice “Nun cagná ‘a via vecchia pa’ via nova” (trad. non cambiare la via vecchia per la via nuova). L’epicità in questo mondo ha sempre funzionato… e poi stiamo parlando di una balena che esce da un falò mistico evocato dalla nostra musica!
Ormai la faccio a tutti quindi anche voi che peraltro avete fatto un vinile: tanto lavoro per…? No perché alla fine tanto vi lamentate della condizione ma poi siete voi artisti i primi a regalare il vostro lavoro alla rete con Spotify e compagnia cantando… perché? Come lo leggiamo questo paradosso?
Il paradosso viene da un’esigenza di mercato. Siccome le case automobilistiche si ostinano a non voler costruire stereo per auto con giradischi incluso, dobbiamo per forza ripiegare sullo streaming. E comunque il vinile è sempre utile in situazioni di pericolo. Lo si può sempre usare stile “Chakram” di Xena per difendersi.
Come sempre abbassiamo l’ascia di guerra e vi ringrazio per aver accettato le mie domande velenose. In chiusura per passo a scandagliare un concetto che in questo lavoro regna sovrano. Il qui ed ora… che rapporto avete con questo titolo del disco?
Il qui ed ora sembra essere l’unico modo che ci è rimasto di “vivere”. Considerando tutto quello che c’è attorno sembra che fare programmi un po’ più avanti nel tempo sia proibito. Meglio vivere e soffermarsi sul “momento” quindi. Cercare di apprenderne tutto il suo potenziale e utilizzarlo per un futuro migliore. Che tutto suona tranne che con modalità stoner… anche questa è una bella “contraddizione” tutta artistica e filosofica…
Lo Stoner come tanti generi ha molte sfaccettature ed è in continua evoluzione. Abbiamo cercato di trattenere gli elementi per noi caratteristici di questo genere e di miscelarli in modo da creare un qualcosa che sia, in un modo o nell’altro, riconoscibile.