Roccia Ruvida: Beppe Cunico

Beh devo dire che questa puntata di Roccia Ruvida scorre serena e senza intoppi. In fondo perché conosco Beppe Cunico, conosco la sua umiltà e la serietà che ci mette dentro ogni passo che fa. E questo nuovo disco non è da meno. Si intitola “From Now On” ed è un manifesto programmatico alla speranza futura e al mondo che rinascerà dalle macerie di questa apocalisse. Sembra ovviamente uno scenario da film anche se per molti tratti non è così purtroppo. Chissà se uscirà un vinile… intanto lo stuzzico per bene, ma anime gentili come la sua non mi danno soddisfazione: non si arrabbiano e soprattutto sono intelligenti. Un rock epico, progressivo, elegante e sicuramente internazionale sta bussando alla porta del domani. Rock’n Roll Never dies.

Importante: da domattina troveremo in rete il video ufficiale del singolo “Hidden World” e vista la cura che ci mette nel fare le clip, sono assai curioso… prendete nota.

Devo dire che l’inglese non ti suona bene addosso. Curare poco la pronuncia per te che significa? Fare del lavoro in meno tanto a nessuno interessa? Oppure sei un nostalgico degli anni ’70 e ’80 di quando in Italia andava di moda scimmiottare l’inglese?

Niente di tutto ciò. Ho sicuramente dei limiti nel mio inglese, non lo nego, ma mi permette di avere delle melodie più fluide e più facili da cantare, rispetto l’italiano e poi la mia musica è poco “italiana”. Ad ogni modo è l’interpretazione la parte più importante, quello che dico deve arrivare all’ascoltatore e penso di esserci riuscito. Importante è trasmettere la sincerità del proprio messaggio, nonostante la pronuncia. E rispetto al primo disco, i miglioramenti ci sono.

Una produzione enorme… quasi alla “Gabriel” direbbe qualcuno. Eppure sento che manca qualcosa… ho come l’impressione che i brani abbiano un format che si ripete… sempre la stessa formula. Poca ispirazione o comunque facciamo scena che tanto è quella che conta?

Accostarmi a Gabriel mi rende molto, molto felice e ti ringrazio. Anche perché la produzione non è cosi “enorme”. È vero che alcune strutture si ripetono, ma quello che ascolti è il brano così come l’ho concepito, di getto, con poche modifiche. Cerco sempre di lasciare più spontaneità possibile in quello che faccio e, a volte, questo può sembrare ripetitivo. Ma alla fine, tenendo conto delle mie limitate capacità, il risultato mi piace un sacco. Anche dopo innumerevoli ascolti….

Canti di futuri non distopici, denunci guerre e poi rivendi speranze per i figli. Il buonismo fa sempre presa sul consenso popolare? Oppure ci credi veramente?

Ci credo veramente. E con messaggi di speranza e positività , cerco di dare più colore alle grigie giornate che stiamo vivendo.  Sono sicuro che l’uomo è capace di grandi cose e voglio stimolare, nel mio piccolo, quelli che sono i valori per una vita migliore, dettata dall’acculturarsi, difendere il bene comune e tenere a mente che siamo ospiti in un pianeta che non ci appartiene. Sono stanco di sentire ovvietà, volgarità, che tutto va male, che è colpa degli altri…..Voglio dare un messaggio di impegno sociale, volto a migliorare le cose, di impegno per risolvere i problemi.

La mia è una lotta contro i dannosi stereotipi di  questa società.

Domanda topica: un lavoro imponente come questo sarà costato lavoro e fatica. Lo chiedo anche a te: la logica che poi spinge voi artisti a regalarlo in rete gratis a portata di click? Prima lo mettiamo su Spotify etc, poi ci lamentiamo che nessuno compra dischi. Ma dove sta il trucco? Dove sta la logica anzi…

Nonostante l’impegno economico e di tempo enorme, il realizzare qualcosa in cui credi è il primo appagamento. Purtroppo il monde dell’arte e della cultura è stato pesantemente calpestato e la musica ne risente pesantemente. il potere contrattuale degli enti tipo Siae nei confronti delle piattaforme streaming è poco sopra lo zero e quindi i compensi che arrivano sono irrisori, ci rimangono pochi locali dove fare live, in quanto le inutili cover band fanno la voce grossa. La musica d’autore underground si trova sotto uno spesso strato di melma, ma finchè avrò ispirazione continuerò a produrre canzoni, per continuare a tenere accesa una luce di speranza,

E come sempre chiudiamo tornando seri e allineati. Anzi, sempre grazie a tutti voi che state al gioco. Però in realtà serve alzare la voce: viviamo un tempo distopico e dentro questo hai racchiuso un manifesto programmatico, se mi concedi il lusso della sintesi. Un grido di resistenza e di speranza. Tutti ci vedono il buio… se non ho capito male, mi scuserai nel caso, tu ci vedi la luce. E lo canti con del pregiato rock internazionale. Perché? Dove nasce tutta questa energia?

Faccio musica spinto dalla passione sfrenata che ho per essa, sono un artigiano delle note motivato a creare bellezza in questo grigiore. La musica mi ha salvato dall’oblio, mi  ha riportato alla luce e mi ha dato la possibilità di gridare a tutti la mia condanna all’estabilshment politico e finanziario, alla logica perversa dei network di diffusione musicale banale, blasfema e denigratoria. Mi ha permesso di cantare la felicità di scrivere canzoni, di suonarle assieme ai miei amici, di rendere omaggio ai miei eroi, di dedicare le mie melodie alle persone che amo. La musica crea ponti e messaggi universali.

La caduta culturale e artistica degli ultimi decenni è da combattere con ogni mezzo e lo faccio con la mia musica, fino alla fine…….fino all’ultima nota…….Rock’n Roll Never dies

One Comment

  • Silvano ha detto:

    Beppe Cunico è un grande , riesce a far sognare e rifletttere le persone con la sua musica , cosa non da poco con quello che si sente oggi ! Peccato abbia iniziato solo da qualche anno a scrivere e incidere i suoi dischi , spero continui ! Sono già in lista per tutto quello che potrà fare
    o publicare , Bravissimo !!!!! Silvano

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