Intervista- Dilo

Non serve altro che emozione, passione e determinazione nella musica e questo lo dimostra bene Dilo con il suo terzo progetto musicale che sta dando già grandi soddisfazioni al nostro artista. Dettagli Cromatici è il titolo del suo nuovo EP ( uscito lo scorso 3 Febbraio 2017) nel quale  emergono testi sinceri e arrangiamenti minimali che riescono a conferire centralità alla canzone. Fra le note risuona una chiara e ostinata ricerca di felicità e la leggerezza di uno sguardo autoironico sul mondo, ma soprattutto su sé stesso.

Dilo, nome breve, ma strategico, riesce a rimanere in testa. Sarebbe l’abbreviazione del tuo nome, giusto? Nasce da una scelta spontanea e non pensata?

Dilo è il soprannome che avevo nella mia compagnia, da teenager. È un’abbreviazione del mio cognome “de Lorenzo”. E’ corto e facile da ricordare. Del resto, a Seregno, ancora in tanti mi conoscono solo  come “il dilo”.

Credo che tu sia l’esempio di un artista che riesca a far combaciare lavoro e passione. Sei realizzato in un altro campo lavorativo, ma hai comunque dedicato sempre la tua attenzione alla musica. Ecco mi chiedevo come fossi riuscito, perché molti altri artisti, anche abbastanza giovani, decidono di dedicarsi totalmente alla musica, non che sia sbagliato, ma non significa che tu metta meno passione rispetto a quanta ne abbiano loro.

Dopo il liceo classico, non avevo le idee chiarissime. Non ricordo nemmeno con precisione perché ho scelto la facoltà di Economia e Commercio. Mi ricordo però di aver pensato “che importa, tanto farò il musicista”. In effetti le cose non sono andate come avevo previsto. Intorno ai 24 anni ho cominciato a fare i conti con le mie capacità compositive. Non ero contento di quello che scrivevo e non mi sentivo abbastanza bravo per dedicarmi completamente alla musica. Perciò mi sono buttato in un percorso professionale diverso. Ma non ho potuto lasciare la musica: ho suonato in centinaia di concerti e non mi sono mai fermato. Ho realizzato anche due dischi con il mio vecchio power trio rock. I miei tratti ossessivi non mi consentono di affrontare la musica con un approccio hobbistico o pressapochista: sono un non professionista musicale, estremamente professionale. Ho remixato “dettagli cromatici” tre volte perché le mie orecchie non sentivano quello che si aspettavano.

Mi rendo conto che alcuni musicisti professionisti provino un certo fastidio verso chi di musica non campa ed affolla il già asfittico mercato musicale. D’altra parte io scrivo canzoni. Non l’ho scelto: è un cosa che fa parte della mia vita, da sempre.  Mi viene in mente un altro non professionista professionale, che ha fatto un album eccezionale: Kama col suo “Un signore anch’io”. Disco imperdibile. Lui è un imprenditore instancabile, padre di famiglia e cantautore eccezionale. Io non ho tutte le sue energie. Questa settimana, di notte, ho concluso il recording delle voci di due brani. Sono stanchissimo.

Non nascondo che a volte mi ritrovo a pensare ” ma chi me lo fa fare !!”. Maledetta passione.

Com’è il Dilo di questo nuovo EP rispetto ai precedenti?

Completamente diverso. Ho trovato una nuova voce. Anzi, non l’ho trovata, sono cambiato io. Ho smesso di cercare di piacere alla gente ed ho raccontato, semplicemente, quello che mi succede.  Ho scelto la via della verità e nei testi e nella musica, curata nei dettagli ma mai soffocata da leziosità tecniche. Non nascondo di aver faticato, però, a trovare la mia voce: solo  4/5 anni fa ho cominciato a scrivere in modo diverso. Contento – per la prima volta in vita mia – delle mie canzoni, ho pensato che fosse un peccato non condividerle. Mi sono messo allora anima e corpo nel progetto del mio primo EP da solista “dettagli cromatici” lavorando duramente. Non ce l’avrei mai fatta senza l’aiuto del maestro Daniele Molteni, chitarrista eccezionale che condivide pienamente la mia idea di sottrazione in musica: evitare di affollare le canzoni con inutili orpelli che appesantiscono senza aggiungere nulla.

Testi importanti intrecciati a melodie eleganti: è questo il tuo punto di forza, sei contento del risultato ottenuto da questo nuovo lavoro?

Sono contento. So di poter fare meglio, ma sono contento. Non mi era mai successo di pensare, riascoltando i miei brani “ecco, volevo proprio dire questa cosa”. A ottobre tornerò in studio per realizzare il disco completo. Correggerò ulteriormente il tiro, puntando su arrangiamenti ancora più asciutti, ma mettendo ancora più cura nel recording e nel mix. Ora ho una band eccezionale ed i pezzi hanno preso una forma che mi piace moltissimo.

“Distratto, emotivo, enigmatico, vulnerabile” e ” mi alleno nell’arte del sopravvivere” , chi è il protagonista del brano Dettagli Cromatici, o meglio ancora, quanto è autobiografica questa  traccia?

Totalmente autobiografica.  Con “dettagli cromatici” ho fatto il punto del mio ondivago viaggio nel mondo, senza drammi e con un pizzico di autoironia.

Di LMBIE è uscito il videoclip che possiamo vedere comodamente su youtube, come mai la scelta di questa visione macabra di un omicidio avvenuto durante un matrimonio interrotto, dove tu insieme alla tua band continuate a suonare?

Marcello Perego e la giovanissima Lucia Fontana hanno pensato e realizzato il video de “La mia brillante intelligenza emotiva”. Io ho solo chiesto – accontentato – di non fare un video didascalico: non mi piacciono i video che raccontano puntualmente quello che canto. Hanno avuto questa bellissima idea di rappresentare la morte dell’amore – del matrimonio di comodo che canto – con omicidi veri.  La leggerezza del brano stempera però la cupezza di quanto sta accadendo ed il video ha un leggero effetto ipnotico: chi guarda – come noi che suoniamo – assiste quasi impassibile a quello che vede.

Per quanto riguarda il tour, abbiamo modo di poterti ascoltare in tutta Italia?

Sto ultimando le prove con la band per la registrazione del disco, ad Ottobre, con Riccardo Parravicini (Levante, Fabi, Marlene Kuntz ecc). Conto di poter portare il prossimo anno la mia musica in giro per l’Italia live. Se mi vorranno.

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