Intervista: Beca

Abbiamo molto apprezzato il disco di Beca per La Rue Music Records, “Conchiglie“: un ottimo cantautorato che mescola reminiscenze folk e cenni mainstream dosati con la giusta attenzione, con una cura più che buona della scrittura poetica. Gli abbiamo fatto qualche domanda.

Benvenuto su Indieroccia, Beca. Come stai, all’alba di questo ritorno con “Conchiglie”, il tuo album d’esordio per La Rue Music Records?

Vedere le proprie creazioni uscire finalmente alla luce è una bella emozione. Ripaga tutto il lavoro che c’è stato nell’ultimo anno, non solo mio ma di tutte le persone che sono state coinvolte dalla produzione alla pubblicazione. 

Come nasce la strada che porta a “Conchiglie”? Nel tempo, infatti, hai pubblicato diversi brani ma non tutti sono rientrati nella selezione del tuo album

Una delle sfide più difficili per un artista emergente è riuscire a trovare la propria identità, che non significa solo il genere musicale, ma anche scegliere i temi, le storie che si vuole raccontare e come farlo. Chiaramente questo è un percorso e si fa qualche tentativo cercando di aggiustare il quadro e maturare artisticamente.

Perché hai scelto proprio “Conchiglie”, come titolo di questo lavoro? Quasi come se le canzoni fossero delle vere e proprie conchiglie adagiate sulla spiaggia dell’album.

Questa era proprio l’idea. L’album infatti è legato da un filo conduttore, ma i pezzi raccontano storie diverse e sfaccettature diverse di me stesso e di ciò che mi circonda. E volevo rappresentare questa varietà anche di suoni non solo di tematiche, come quando si va a raccogliere le conchiglie sulla battigia.

Aurora” e “Caffè” sono i due singoli estratti: perché proprio loro? Che cos’è che guida l’artista nella scelta di un singolo?

Ho cercato di rappresentare due lati di me stesso. Se da un lato c’è un Beca un po’ malinconico che riflette sulle sfide da affrontare il giorno seguente con il sottofondo di un mare piatto alle prime luci dell’alba, dall’altro c’è la stessa persona in un mood differente che ritrova la felicità e l’entusiasmo di vivere la giornata.

Esiste, tra i brani dell’album, una canzone alla quale senti di essere più intimamente legato?

Ogni canzone la stesso valore per me, perché ognuna racconta una storia della mia vita. Dovessi proprio scegliere direi “Shelley”, probabilmente perché racconta del bar dove sono cresciuto e delle persone a me più care. 

Consigliaci un film e un libro, dei quali credi che “Conchiglie” potrebbe essere un’ottima colonna sonora.

Film – per una serie di ragioni direi che si può abbinare bene “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores. Riguardo al libro, sceglierei uno dei miei romanzi preferiti: “Il vecchio e il mare” di Hemingway.

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