Intervista: Anna Bassy
Anna Bassy l’abbiamo seguita fin dal primo singolo e ora la ritroviamo pronta per pubblicare il primo album. Siamo riusciti a farle qualche domanda mentre prepara le prime uscite primaverili (vedi sotto).
Ecco cosa ci ha raccontato sia del nuovo singolo Lulla-bye che del suo futuro.
IR: Partiamo dal tuo ultimo singolo Lulla-bye. E’ il brano a cui dici di essere più affezionata, un pezzo che quando lo ascolti ti fa “alzare la testa”. Com’è nato e quale messaggio volevi passasse?
AB: È un brano che è nato per fare pace con me stessa, in un momento in cui ho deciso di smettere di farmi influenzare da scelte ed errori del passato e accettare delle parti di me di cui non andavo fiera, ma che sono comunque parti di me. Ed ora è un promemoria, capita spesso di doversi riconciliare. E una cura, perché questo brano e il percorso che mi ha portato a scriverlo sono stati anche un percorso di guarigione. Spero che per chi lo ascolta possa rappresentare altrettanto.
IR: So che studi canto da quando eri piccola e hai tra i tuoi miti Nina Simone, donna per così dire dall’esistenza complicata. Cosa ti ha ispirato della sua musica e magari della sua vita?
AB: Canto da sempre, ma in realtà ho cominciato a studiare solo verso i vent’anni. Semplicemente prima non ne sentivo il bisogno, cantare era…vita. Non pensavo di doverlo studiare (mi sbagliavo, ovviamente).
Nina Simone mi ha conquistata per la sua autenticità: quando la ascolto percepisco che cantava e suonava ciò che era, ciò che viveva, e i tempi in cui viveva, pur con le sue fragilità e contraddizioni. Tutti elementi che insieme rendono la sua voce ancora più vera.
IR: Mi è capitato di vedere Jorja Smith dal vivo e l’ho trovata eccezionale. La conosci? E’ un genere/una strada che ti può interessare intraprendere?
AB: Certo, la seguo da un po’, ha una voce e una personalità musicale davvero interessanti, la trovo di grande ispirazione, sia per le sonorità che per la scrittura. Però non mi ritrovo mai fino in fondo in un genere o un percorso stilistico intrapreso da altri/e, vorrei riuscire ad esprimermi in maniera più autentica e completa possibile. Credo piuttosto che il mio percorso rimarrà una commistione di influenze, generi, ispirazioni.

IR: Tra il tuo ultimo EP Genesi e il precedente Monsters quali differenze senti più evidenti?
AB: L’esplorazione di sonorità elettroniche rispetto a Monsters è stata approfondita e ampliata. Genesi contiene i primi brani che ho scritto, e l’approccio alla composizione in parte è un po’ diverso. Ho introdotto inoltre delle tracce che non sono veri e propri brani (l’intro e l’interlude che ho chiamato Genesi I e Genesi II, e la traccia “nascosta” in Lulla-bye) ma composizioni meno prodotte, che rimandano all’origine dei brani e ai miei primi passi come cantautrice.
IR: Cambiare ed evolvere per un artista è fondamentale: in che direzione ti piacerebbe andare o cosa ti piacerebbe sperimentare in futuro?
AB: Credo che collaborare con altre/i artisti/e arricchisca e stimoli molto, aiuti a essere sempre in ascolto e in ricerca. Lo scorso anno ho collaborato con Gianluca Petrella, altre collaborazioni sono in programma, mi piacerebbe anche provare a farlo con progetti al di fuori del panorama musicale italiano. Allo stesso tempo però, vorrei anche concentrarmi su quello che faccio attualmente e conoscermi sempre di più come cantautrice. Con due EP pubblicati, in realtà il mio percorso è solo all’inizio. In ogni caso, penso che ogni lavoro che arriverà, esprimerà in un certo senso un’evoluzione. La vita, l’esperienza inevitabilmente incidono, ti fanno cambiare e questo si ripercuote sulla musica.
IR: Dopo due Ep è giusto aspettarsi qualcosa ‘sulla lunga distanza’: ci stai pensando/lavorando?
AB: Certo, e non vedo l’ora. Ci sono molte bozze, registrazioni sparse tra telefono e computer, testi appuntati su quaderni, ma anche alcuni brani già pronti, che ho cominciato a presentare ai live.
IR: Anche Adele Altro (Any Other) è di Verona. Mi confessava che è ‘scappata’ appena ha potuto a causa della mentalità chiusa e delle poche prospettive che offre la pur bellissima città. Sei d’accordo?
AB: Sì, lo condivido. Di certo il posto in cui vivi ti rimanda un’immagine di te che a poco a poco assimili e io – molto più in passato che ora, fortunatamente – non sempre ho percepito di essere accolta e vista per ciò che ero.
Per quanto riguarda nello specifico la scena musicale, devo dire che i luoghi in cui si può venire a contatto con proposte di qualità a livello emergente, o proporre i propri progetti, farli crescere, sono ancora troppo pochi. Eppure, avremmo molto da offrire: spesso mi capita di incontrare veronesi con grande talento e competenze che hanno sentito di dover lasciare Verona per potersi esprimere. E’ scoraggiante.

IR: A marzo partirà il tuo tour: chi ti accompagnerà?
AB: Sarà un set rivisto rispetto a quello che abbiamo presentato finora. Mi accompagneranno Pietro Girardi alla chitarra e Andrea Montagner al basso, che mi seguono già dai primi live, poi Daniel Emanuele alla batteria ed Enrico Bellaro, il nostro tenico del suono. Il live è comunque il risultato del lavoro di un team ancora più ampio: Duck Chagall, il nostro produttore e Francesco Ceriani produttore del set live.
IR: Il mondo musicale è ancora ‘maschio centrico’? in un’intervista Giorgia (Georgieness) mi ha detto che “C’è molto sessismo nella musica”. Hai esperienze di questo tipo?
AB: Credo sia un fatto innegabile, basta guardare i numeri e le line up di festival ed eventi musicali. Ma allo stesso tempo passa in modo subdolo.
Ad esempio, non mi vengono in mente fatti che mi riguardino direttamente. Ricordo magari qualche battuta che mi è stata fatta in merito a presunti trattamenti di riguardo nei miei confronti in quanto donna. Ma è proprio questo che intendo. Tutti questi commenti, che fanno intendere che il posto che occupiamo non ce lo siamo guadagnate interamente in base al nostro merito, sono espressione di un modo di pensare radicato dentro di noi, che ci condiziona senza che ce ne accorgiamo. Il risultato è che tutto questo ci limita anche quando limiti oggettivamente non ce ne sono.
Le prossime date live:
24 marzo Milano – Yellow Square
25 marzo Ferrara – Officina MECA
5 maggio a Roma – Alcazar