Intervista -Aigì
Abbiamo fatto qualche domanda ad Aigì in occasione dell’uscita del suo primo EP “Mood-pop”.
Cantautore che non smette di stupire, AIGì ha da poco pubblicato “Mood-pop”, il suo primo disco: ecco, ma perché hai scelto proprio questo, come titolo del tuo lavoro?
Perché ogni canzone rappresenta uno stato d’animo diverso!
Raccontaci un po’ la genesi di queste canzoni: è stata una lunga gestazione quella di “Mood-pop”?
Abbastanza. La canzone meno recente (Orsa Maggiore) abbiamo iniziato a produrla nel febbraio del 2022. Da allora lo studio è stato un’officina in cui abbiamo sperimentato in diverse direzioni, dal Nu Jazz all’Elettro-pop.
Sei intensi brani, per un percorso che ha vissuto già diverse svolte importanti ed emozionanti, con la partecipazione a rassegne, concerti e palchi di spessore. Quali sono state, secondo te, le tappe fondamentali del tuo percorso fin qui?
A parte i vari concerti tra Firenze, la Calabria e la Campania sicuramente due momenti intensi da un punto di vista artistico sono stati: la finalissima del Premio Lunezia (settembre ’22) e la semifinale del Musicultura (marzo ’24).
Parliamo dei brani, che lasciano emergere l’intimità di una scrittura autoriflessiva: quanto ti senti cambiato, da quando hai cominciato a scrivere le canzoni di “Mood-pop”? Quanto invece continuano ad essere per te attuali?
Questo disco è stato molto importante perché mi ha insegnato molto sia da un punto di vista artistico che umano. Sono cambiato nella misura in cui mi ha reso molto più consapevole dei miei strumenti e delle mie possibilità. Resta attuale la voglia di sperimentare e di esplorare sempre nuovi orizzonti ai confini del pop.
“Sbalzi d’umore”, prima traccia dell’EP, fa subito intuire che il tuo è un disco capace di dare centralità alla sensibilità, rappresentando in qualche modo un nuovo modo di “vivere” l’emozione. Come ci si scherma dai dolori del nostro tempo?
Io credo trovando il modo di incanalarli e di esprimerli facendoli fiorire. Ho la fortuna di riuscire a farlo con la musica, ma ognuno può trovare il proprio modo per farlo.
Quali sono le cose che vorresti cambiare nella discografia italiana? Immagina di avere la bacchetta magica…
Vorrei che tornasse a essere il senso estetico a guidare la proposta discografica, non la voglia di generare guadagni.
Bene, grazie per il tuo tempo Aigì! E ora, cosa dobbiamo aspettarci dal tuo futuro?
Grazie a voi! Sicuramente tanta tanta nuova musica e tanti concerti! Ci vediamo in giro!