Interview – West Fargo
Oggi siamo qui per presentarvi i West Fargo, rock band bresciana che deve il proprio nome ad un celebre film dei fratelli Coen. Le loro sonorità sono ispirate alla West Coast americana e con il loro ultimo singolo, dal titolo Written in my soul, ci regalano uno splendido pezzo che altro non è che una vera e propria dichiarazione d’amore alla musica.
Ne abbiamo parlato con la band:
- Ciao e benvenuti su Indie-Roccia. Avete voglia di presentarvi a chi sente parlare di voi per la prima volta attraverso questa intervista?
Ciao! Noi siamo i West Fargo, una rock band che esiste ormai da 6 anni, abbiamo 2 album già pubblicati e siamo qui per parlare del terzo che uscirà all’inizio di questo 2021. Ci piace il rock’n roll, la nostra prerogativa è divertirci, e quello che più ci spinge a continuare con questa passione è la voglia di suonare dal vivo davanti ad un pubblico.
- Qual è il significato del vostro nome d’arte?
Il nome nasce dopo una lunga ricerca. Scegliere il nome di una band è estenuante! Il nome deriva da Fargo dei fratelli Cohen, che con le loro atmosfere ci hanno catturato. Abbiamo scelto West Fargo (città a ovest di Fargo) per differenziarci da band che già avevano quel nome e perché ci piaceva come suonava.
- Come vi siete conosciuti e com’è che avete deciso di cominciare insieme il vostro progetto musicale?
Praticamente ci conoscevamo già da tempo. Facevamo tutti parte della scena musicale bresciana, ma con altre formazioni. È capitato anche di collaborare tra di noi prima di fondare la band.
Cominciare a suonare insieme è stato quindi molto naturale. La voglia di scrivere qualcosa di nostro, e la sintonia in sala prove, in studio e sul palco, ci hanno spinto fino qui, al nostro terzo album W3ST FARGO del quale siamo entusiasti!
- Che cosa volete comunicare con Written in my soul?
Con Written in my soul vogliamo comunicare il nostro amore per la musica. Un amore incondizionato per una passione che ci ha dato tanto. La bellezza di immergersi in un pezzo ascoltarne tutte le sfumature, venire trasportato in un’altra dimensione… questo amore ce lo sentiamo scritto nell’anima.
- Che cosa ne pensate della scena musicale italiana e come pensate di poterla arricchire?
La scena musicale italiana è lontana da quello che facciamo noi. I nostri lavori sono per così dire anacronistici. Forse quello che possiamo dare è un po’ di sincerità. Fra tante iperproduzioni il nostro lavoro è diretto, schietto, senza tanti ghirigori. Un rock deciso che arriva dritto al punto.
- Avete voglia di raccontarci un aneddoto simpatico su un vostro live?
A pensare ai live dopo quest’anno disastroso ci scende la lacrimuccia!
Un aneddoto interessante è quello di un live del 2018 ad una festa della birra. Stavamo provando live alcune canzoni dell’album Cose preziose prima di pubblicarlo. La prima canzone del concerto fu Oggi no e preso dall’adrenalina feci un acuto finale non indifferente, non adatto alla prima canzone di una scaletta di 2 ore e mezza. Mi girai verso la band pronto a ricevere cenni di consenso e ammirazione, ma Domenico (basso) con aria sconsolata mi guardò sussurrando: “che cazzo fai?”. L’acuto è finito nel disco se volete andare ad ascoltarlo per concordare col bassista!
- Qualche anticipazione sui vostri prossimi progetti?
I prossimi progetti sono legati al nuovo album, uscirà sicuramente ancora un singolo e poi l’album intero. Vogliamo tornare a suonare live, queste canzoni sono pensate per divertirci sul palco, quindi stay tuned, perché presto ci rivedremo di persona!