Interview – Van Dyne
Esce giovedì 28 aprile 2022 “Luna Park“, il singolo di debutto del progetto Van Dyne e primo capitolo di un disco di prossima pubblicazione. “Luna Park” è una riflessione sulla mancanza di comunicazione, sul silenzio, sul sentirsi soli anche quando intorno è pieno di gente che crediamo di conoscere ma che poi nell’intimità ci è totalmente estranea. “Luna Park” è una sensazione, e gli stessi Van Dyne descrivono come “quel grande spazio vuoto dove si esprime tutta la precarietà delle relazioni interpersonali“. Benvenuti nell’universo psico-nostalgico dei Van Dyne.
Li abbiamo incontrati.
– Quali sono le vostre influenze musicali? C’è qualcosa che davvero non ci aspetteremmo?
Le nostre influenze musicali sono decisamente varie e rispecchiano le diverse sensibilità dei componenti della band. Andiamo dalla canzone italiana (uno spettro ideale che va da Colapesce a Lucio Battisti) all’art-pop dei Son Lux, dall’IDM di Apparat al dream pop dei Beach House. Cosa non vi aspettereste? Probabilmente direi Vitalic.
– C’è qualcuno che sta parlando di una nuova scena bolognese. Anche voi avete questa sensazione?
Bologna è sempre stata una fucina di idee, soprattutto per quanto riguarda la musica. Non so se si possa parlare di una nuova scena musicale, l’impressione che si ha stando qui è che ci siano delle continue “nuove scene”, i locali e i club offrono proposte sempre nuove e bisogna solo avere il tempo per scoprirle.
– Perchè avete pensato che “Luna Park” fosse per voi il brano giusto per presentarvi al mondo?
Luna Park è stata una delle prime canzoni che abbiamo scritto con il nostro progetto. Sebbene non sia il nostro manifesto musicale, ci sembrava giusto farle vedere la luce per prima!
– Da dove arriva invece il nome “Van Dyne”?
E’ il nome di un personaggio di Infinite Jest, il capolavoro di David Foster Wallace. Una figura che mi aveva molto colpito e da cui abbiamo preso in prestito il nome. E poi, diciamolo chiaramente, tutti gli altri nomi a cui avevamo pensato erano stati già presi da band metal norvegesi.
– Quale domanda avrei assolutamente dovuto farvi, e invece non vi ho fatto?
La domanda che mi sarei assolutamente aspettato è: “che progetti avete in serbo?”. Avrei risposto: “у јуну објављујемо албум, а онда се надамо да ћемо га ускоро чути уживо”