Interview: Stefano Vergani
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Stefano Vergani, cantautore che probabilmente già ricorderete per i suoi lavori precedenti, ma che dovreste riscoprire per il suo nuovo album Mi sono giusto allontanato per un attimo, un nuovo capitolo che unisce i canoni del cantautorato classico, con quelli dell’it-pop con accenni di elettronica e chitarre rock. Ecco cosa ci ha raccontanto a riguardo. Buona lettura!
Ciao Stefano, grazie per aver trovato il tempo per rispondere alle nostre domande. In che modo Mi sono giusto allontanato per un attimo rappresenta un cambio di percorso per te?
Sicuramente dal punto di vista musicale c’è stata uno svolta importante, ho scelto di dare un abito nuovo alle canzoni e devo dire che mi è sembrata una scelta azzeccata. Oltre alla musica anche dal pinto di vista dei testi ho cercato una scrittura più libera e meno formale.
E come mai, questa volta in particolare, hai scelto questo particolare uso dell’elettronica nel tuo disco? Scelta curiosa e che in qualche modo si avvicina a un panorama indie e it-pop che abbiamo sempre visto abbastanza distante dal tuo stile. Ce ne vuoi parlare?
Avevo voglia di svecchiare un poco le canzoni e dopo il primo impatto abbastanza sconvolgente per me con l’elettronica, lavorandoci ci hi preso gusto e mi si sono aperte infinite possibilità che non avevo mai prima preso in considerazione. Per tanto è stato molto piacevole riscoprirsi cosi.
Piccolo gioco. Avresti voglia di rifare la tracklist del tuo disco in un modo alternativo?
Mah guarda ci è volto cosi tanto tempo per fare quadrare quella ufficiale del disco che non me la sento di sconvolgerla.
Il rifugiarsi in Sicilia ha influito sulla composizione del disco? In che modo?
Non credo particolarmente, o meglio diciamo che il sound rispetto a prima è cambiato in modo evidente non so se sia stata l’aria nuova che respiro, comunque sicuramente ha giovato alle canzoni il tempo che sono riuscito a prendere per lavorarci
Chi è Margot?
Margot è un mio personale inni alla gioia, una figura ipotetica, un incontro con la cosa più distante da te stesso e un riconoscere di potere cambiare ed essere comunque felici.
Cosa dovrebbero sapere i lettori di Indie-Roccia prima di ascoltare il disco? Che un disco impegnativo, non impegnato, ma ci vuole il tempo per ascoltarlo ed entrarci.