Interview – Rayo

Esce venerdì 13 Gennaio 2023 BUIO”: il secondo singolo di Rayo, cantautore indiepop, prodotto da Paci Ciotola. La canzone rappresenta l’accettarsi per come si è, anche nelle parti più buie della propria essenza, quelle che normalmente si nascondono agli occhi degli altri perché se ne ha paura. Il buio dell’anima si riversa anche all’esterno, infatti Rayo ci dipinge un quadro cupo e oscuro attraverso le sue parole. L’artista si chiede se abbia senso portare avanti una relazione con una persona che non lo “vede” davvero, esprimendo il desiderio di vivere una connessione più profonda che però con lei non potrà mai avere.

Ne abbiamo parlato direttamente con lui, che ci ha spiegato perchè tristezza e ritmi ballabili possono convivere. Ecco com’è andata!

– Quali sono le tue influenze musicali? C’è qualcosa che non ci aspetteremmo mai? 

Forse qualcosa di totalmente inaspettato non c’è, le mie principali influenze sono Frah QuintalePost Malone e Blackbear, anche se nell’ultimo periodo mi trovo molto vicino al pop rock britannico, ad esempio ad artisti come Harry Styles e i The 1975.

– Cosa ti ha fatto avvicinare al cantautorato? E cosa invece all’elettronica, che sentiamo molto presente nel tuo pezzo? 

Al cantautorato mi sono avvicinato per la necessità di esprimere il mio mondo interiore, ho sempre trovato molto più semplice scrivere una canzone piuttosto che dire ad alta voce come mi sento. L’elettronica è energia, in generale mi ha sempre affascinato. Il modo in cui i suoni si amalgamano alla perfezione riuscendo a trasportarti esattamente dove vuoi è semplicemente spettacolare.

– E come sei riuscito ad accettarti per come sei? Ci sei riuscito in toto? E come ti ha aiutato la musica? 

Attraverso la riflessione su me stesso e tanto amore. Diciamo che sono sulla strada giusta al momento ma non è semplice. Sono sempre stato un perfezionista, disabituarsi all’idea di essere eccessivamente duri con sé stessi quando si sbaglia è una cosa che richiede tempo, ma ci sto lavorando. La musica mi aiuta in questo perché mi permette di vedermi, mi permette di capirmi e di sentire le emozioni che provo.

– Ci parli di Napoli e della sua scena musicale? Qualche nome che dovremmo assolutamente segnarci? 

Napoli sta diventando una bella realtà dal punto di vista musicale, sicuramente è in crescita. Ne sono molto contento perché abbiamo molto da dire e piano piano ci stiamo prendendo il nostro spazio. Un nome che dovete sicuramente segnarvi è Kenai, è fortissimo.

– Quale domanda avrei assolutamente dovuto farti e invece non ti ho fatto? Quale invece la risposta?

Come mai hai scelto di contrapporre delle parole così tristi a un arrangiamento che suggerisce tutt’altro?

Mi piace molto sorprendere le persone, magari leggendo il titolo ci si aspetterebbe qualcosa con una vibe più chill o quantomeno più lenta e triste. Invece non appena parte si palesa l’antitesi tra la musica e le parole e dà esattamente l’effetto che desideravo.

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